Monfalcone, niqab vietato negli uffici pubblici. Il sindaco motiva così la decisione: “Obbligatorio entrare a volto scoperto”
MONFALCONE: VIETATO IL NIQAB
Sulla vicenda si è espresso il sindaco di Monfalcone, Cisint, che ha ammesso: «Si tratta di una misura che riguarda tutte le situazioni che coprendo il volto rendono difficile l’identificazione della persona, come può essere un casco protettivo o indumenti come il velo integrale. In questi casi all’ingresso della struttura gli interessati avranno l’obbligo di farsi riconoscere e se poi riterranno potranno rimettere il copricapo. Per chi non rispetta il divieto è previsto, oltre ad una sanzione, anche l’identificazione con fermo da parte delle autorità pubbliche La validità di questa norma prevista nel regolamento comunale è stata confermata da una recente sentenza, molto importante perché ha sancito il prevalere delle ragioni di sicurezza rispetto ai comportamenti e atteggiamenti privati». Come fa sapere il primo cittadino goriziano, tale decisione si colloca in un’iniziativa più ampia del comune volta a prevenire i rischi e a tutelare la legalità e l’ordine pubblico, e che ha portato ad avviare «Una sistematica attività di controllo, a realizzare un’efficace rete di videosorveglianza, ad applicare il Daspo urbano, e ora a questa ulteriore misura prevista sia da una norma nazionale, sia dalla regolamentazione comunale».
