Joseph D’Urso è uno dei talenti in gara a <em>Prodigi - La musica è vita</em>. Insieme a lui, altre 8 promesse del canto, del ballo e della musica. Conducono Flavio Insinna e Nathalie Guetta.
Joseph D’Urso, 11enne di San Michele Salentino (Brindisi) è un pianista provetto. Questa sera si esibirà al fianco di 8 giovani “colleghi” del ballo, del canto e della musica in quel di Rai 1. Il titolo della kermesse è Prodigi – La musica è vita, uno show prodotto da Endemol con la collaborazione di Unicef Italia. Conducono Flavio Insinna e Nathalie Guetta; Joseph concorre per la categoria Musica. Il suo strumento è il pianoforte, che incontra per la prima volta all’età di 5 anni. In casa non c’è nessun professionista: solo il piano, che troneggia in una stanza a casa dei nonni. Ed è proprio lì che lo vede per la prima volta. Il suono che emette lo attrae a tal punto che mamma e papà s’insospettiscono. Così lo iscrivono a lezioni private, e – a soli 6 anni – Joseph entra in conservatorio. Tuttora s’impegna nello studio di piano e composizione. A 11 anni ha già scritto diversi brani, e vanta all’attivo numerose tournée con la Giovane Orchestra Ionica. Il suo sogno, ora, è quello di esibirsi al teatro La Scala di Milano.
Joseph D’Urso: chi è il baby-musicista di Progidi
Le più grandi ispirazioni, per Joseph D’Urso di Prodigi, sono Chopin, Rachmaninov e… Freddy Mercury. I primi a notarlo sono stati quelli di Little Big Show, il programma di Canale 5 dedicato ai baby talenti. L’anno scorso ha lasciato tutti a bocca aperta, specie quando si è saputo dei brani che ha composto e continua a comporre. La sua insegnante – la prof.ssa Rossella Ricci – lo descrive come “un concentrato di sensibilità, talento, curiosità, intelligenza e genialità spiccata”. Alla Gazzetta del Mezzogiorno lamenta il suo estro, che talvolta è “eccessivo”. Eppure resta lodevole: “È un compito arduo e delicato essere il maestro di Joseph, che però assolvo con rigore, e soprattutto senza perdere di vista gli importanti obiettivi che comporta una carriera pianistica come quella che penso aspetti il mio allievo”.
