Saronno, 16enne violentata nella stazione dopo esser scesa dal treno: arrestato 22enne, tradito dal Dna lasciato sulla scena dello stupro. Ultime notizie e video: ecco cosa è successo
È ancora la stazione di Saronno “protagonista” di un altro stupro ai danni di una innocente 16enne, violentata con ferocia nel sottopasso vicino a dove solo nel settembre scorso una coetanea subì simili abusi sessuali: come in quel caso, decisivi per le indagini e il buon esito della “caccia” al criminale anche in questo caso sono stati gli esami del Dna che di fatto hanno incastrato il 22enne stupratore di origini pugliesi ma residente a Como. Riavvolgiamo il nastro e torniamo al pomeriggio del 23 ottobre scorso quando una 16enne come tante scende dal treno a Saronno e si dirige verso l’uscita. Un pregiudicato di 22 anni, Domenico Zamattio (come riporta il Giorno.it) l’aveva notata poco prima tra le carrozze e mette in atto il suo piano diabolico e perverso: la segue mentre ancora le cammina sulla banchina e la minaccia con una pistola poi in realtà rivelatosi un “bluff” (come si intravede dal video qui sotto dei Carabinieri, ndr). A quel punto, fingendosi armato, il 22enne costringe la ragazzina spaventata a morte ad entrare in uno dei locali del sottopasso della stazione di Saronno Sud e lì la sottopone ai suoi abusi e violenze sessuali orrendi prima di scappare via dopo aver consumato il tutto.
SARONNO, DNA INCASTRA IL 22ENNE STUPRATORE
Senza fissa dimora e con diversi precedenti per estorsione e aggressione, il 22enne compie l’errore fatale di lasciare diverse tracce del suo Dna sia sulla 16enne che sul pavimento dove si è consumato lo stupro: in questo modo, dopo gli esami della Scientifica e le diverse valutazioni degli inquirenti si riesce a risalire a Zamattio finito in manette nella mattina di ieri, arrestato dai carabinieri di Saronno con le gravi accusa di violenza sessuale aggravata su minore. Come riporta ancora il Giorno, il blitz dei carabinieri della compagnia di Saronno è scattato all’alba, a Rovello Porro «a casa di uno zio, dove l’accusato si fermava qualche giorno per rifocillarsi prima di tornare a trascorrere le giornate tra Solaro e Ceriano Laghetto». La ragazzina atterrita dopo lo stupro subito aveva chiesto aiuti ai passanti e dato un primo profilo al sospettato poche ore dopo: il Dna repertato dai militari insieme a diverse impronte trovate sul maniglione antipatico del sottopasso in stazione hanno poi fatto il resto, arrivando al “matching” perfetto la scorsa settimana (anche grazie alle analisi dei Ris di Parma). Il giovane violentatore ora è nel carcere di Busto Arsizio e nei prossimi giorni è atteso alla prima udienza davanti al Gip per la convalida del fermo.
