Angela Lucanto, chi è la donna che ha ispirato la fiction con Sabrina Ferilli: un incubo lungo 11 anni, "rapita" dalla Giustizia
LA STORIA DA BRIVIDI DI ANGELA LUCANTO
La vera storia di Angela Lucanto, bambina strappata alla sua famiglia per un terribile errore giudiziario, ha ispirato la fiction in onda su Canale 5 dal prossimo 31 marzo e che vedrà protagonisti Sabrina Ferilli ed Enzo De Caro dal titolo “L’amore strappato”. Si tratta della trasposizione tv del libro “Rapita dalla Giustizia”, scritto proprio dalla Lucanto e che narra l’incubo vissuto dalla sua famiglia, a Masate in provincia di Milano. Il dramma di Angela ha inizio il 24 novembre del 1995. Era appena una bambina di sette anni e viveva con la mamma Raffaella, con papà Salvatore e con il fratello Francesco. Quel giorno, come accadeva sempre, si era recata a scuola. Per la sua famiglia sembrava essere una giornata come tante altre ma quando la madre andò a prenderla, alla fermata dello scuolabus, della piccola figlia non vi era più traccia. Cosa era successo nelle ore precedenti? In mattinata Angela era stata allontanata da una assistente sociale e da due carabinieri e portata in un istituto per minori di Milano, gestito dal Cismai (Centro italiano contro il maltrattamento e l’abuso dell’Infanzia). Nessuno le diede alcuna spiegazione di ciò che stava per accaderle.
ANGELA LUCANTO: LA STORIA VERA DELLA FAMIGLIA DI L’AMORE STRAPPATO
Da quel giorno di novembre del 1995 per Angela Lucanto e per la sua famiglia iniziò un vero e proprio incubo fatto di silenzi e maldicenze. La bimba fu strappata dalla sua famiglia in seguito alle dichiarazioni di una 14enne che accusò il padre di Angela di aver abusato di lei. La stessa asserì di aver fatto lo stesso anche alla figlia. Mentre in Istituto alla piccola ignara di tutto veniva detto che i suoi genitori l’avevano abbandonata, per Salvatore Lucanto iniziava un secondo calvario, questa volta giudiziario, in seguito al suo arresto per le scabrose accuse. L’uomo fu rinchiuso nel carcere di San Vittore e processato con l’accusa di abusi verso la figlia e la cugina. In primo grado fu condannato a 13 anni di reclusione, salvo poi essere ribaltato in Appello con una piena assoluzione “perchè il fatto non sussiste”, poi confermato anche in Cassazione. Mentre Angela rimase rinchiusa per due anni in Istituto senza avere notizie dei genitori, il padre trascorse 2 anni e mezzo in carcere prima della sua liberazione. Nel frattempo però, fu tolta la patria potestà ai genitori e Angela divenne una bambina adottabile da un’altra famiglia. Nella nuova realtà la bimba non si trova bene ma i ricordi della sua famiglia di origine con il tempo iniziano a svanire. I suoi veri genitori però continuarono a cercarla trovandola solo nove anni dopo, quando ormai era quasi maggiorenne. Solo allora Angela deciderà di scappare dalla sua famiglia adottiva andando anche contro la giustizia italiana per ricongiungersi con la sua vera famiglia.
