Un cigno di Recoaro Terme potrebbe essere stato ucciso a bastonate: indagini in corso. La sua compagna non ha retto al dolore e si è lasciata andare.
Il cigno suo compagno è morto, forse ucciso a bastonate, e lei non ha retto al dolore, lasciandosi morire. Non è la trama di una straziante favola per bambini che insegna la crudeltà dell’uomo e la potenza dell’amore ma quanto accaduto a Recoaro Terme, dove la morte in pochi giorni dei due cigni del laghetto sta facendo discutere. Nel comune del vicentino sono state avviate delle vere e proprie indagini per capire cos’è successo veramente, coi due esemplari che verranno inviati all’Istituto zooprofilattico delle Venezie per le analisi previste in casi simili. Importanti saranno anche gli accertamenti e la relazione stilata dai carabinieri forestali, competenti in episodi del genere e intervenuti sul posto per le indagini dopo la morte dei due cigni che ha turbato la comunità di Recoaro Terme.
CIGNO UCCISO A BASTONATE, COMPAGNA SI LASCIA MORIRE
Proprio il primo cittadino del comune in provincia di Vicenza, il sindaco Davide Branco, ha manifestato l’idea di presentare denuncia contro ignoti nell’intento di andare a fondo alla questione dei due cigni morti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Come riportato da TgCom24, il sindaco ha spiegato:”A noi interessa capire in che modo è morto l’esemplare maschio. Il timore è che possa essere stato ucciso, nel qual caso presenteremo una denuncia verso ignoti. Non vogliamo accusare nessuno senza esserne sicuri – continua – Il cigno potrebbe essersi ferito da solo, magari mettendo la testa nella ringhiera in ferro. A colpire è stato il fatto che la sua compagna, da subito, si è letteralmente lasciata andare”. Il sindaco conclude:”Ma questa famiglia di cigni continuerà a vivere nel nostro comune, visto che in un altro specchio d’acqua, situato un po’ più in basso, vivono i loro due figli. Dopo le pulizie del laghetto saranno spostati qui, prendendo il posto dei genitori. Saranno loro l’attrazione per i turisti nell’imminente estate, come lo sono stati per molti anni i loro ‘vecchi'”.
