Piero Pelù parla di Ringo, il migliore amico morto d'overdose. E sulla moglie Gianna Fratta assicura: “A Sanremo non faremo come Al Bano e Romina”
PIERO PELÙ: L’AMICO MORTO DI OVERDOSE, JUNIOR CALLY E DIO…
Piero Pelù nell’intervista al Corriere della Sera ha spiegato anche di aver perso molti amici per la droga. «Ringo, mio migliore amico e batterista dei Litfiba, è morto per overdose nel 1990». Anche il rocker sostiene che sia anche un po’ colpa di alcuni cattivi maestri del rock. Infatti dopo un concerto di Lou Reed nel 1980 alle Cascine, quando ha visto amici con l’ago infilato, ha cominciato la sua battaglia contro droghe pesanti come eroina e cocaina. Sulla marijuana invece: «Ogni volta che fumavo una canna collassavo. Ho scoperto così di avere la pressione bassa». Non manca una critica a Junior Cally, seppur velata, che ha fatto finire sotto esame il rap. «Ho tre figlie femmine e non mi va di entrare nell’argomento di quei testi. Forse sono lo specchio di una generazione cresciuta davanti alla tv commerciale. Ma non tutto il rap è così: Salmo è forte». Infine, sul suo rapporto con la fede, Piero Pelù ha raccontato: «Credo nell’aldilà. La nostra energia non muore. Leonardo da Vinci non è morto, e neppure Jimi Hendrix. Vengo da una famiglia cattolica, sono battezzato e cresimato. Rispetto tutte le religioni, dalle monoteiste all’animismo: in Gigante cito Buddha e Gesù».
