Giuni Russo rivive nella puntata di "Techetechetè" dedicata alla musica italiana: la sua "Un'estate al mare" è ancora oggi una hit!
Giuni Russo, la morte
La vita di Giuni Russo è stata improvvisamente travolta dall’arrivo della malattia: il cancro. L’interprete di “Un’estate al mare” ha scoperto di avere il cancro, ma ha cercato fino alla fine di sconfiggerlo. Accanto a lei in questo lungo calvario la compagnia di vita e musica Maria Antonietta Sisina che in un’intervista rilasciata a Io Donna (data 7 settembre 2017) ha raccontato quel periodo difficilissimo della loro vita: “lo vivevamo con speranza, i dottori ci avevano detto che non sarebbero riusciti a guarirla, ma che avrebbero potuto cronicizzare quella condizione. Noi ci avevamo creduto, purtroppo si sbagliavano. Però per cinque anni abbiamo sperato e quando capitava che io cadevo nella disperazione – perché cinque anni sono lunghi, può capitare – era lei che consolava me”. L’artista è morta il 14 settembre del 2004 a Milano. In una vecchia intervista rilasciata a La Stampa proprio in occasione della sua unica partecipazione a Sanremo nel 2003 disse: “quando urli d’amore profondo, diventi prigioniera. Quando vuoi cambiare strada e ti si brucia il terreno intorno, si tende a far morir l’artista. Ma sono una prigioniera che urla, io. Non mi possono tenere dietro le grate”. L’artista ribelle e anticonformista si è sempre schierata contro le lobby dell’industria discografica facendo sentire forte e chiara la sua voce: “la discografia preferisce sempre le canzonette. Dio mi ha dato un talento, più volte ho cercato di dire ‘non canto più’, invece è come portare avanti un dono di Dio. Può sembrare superbia, ma le mie guide spirituali mi hanno detto così. Ho fatto un Sanremo e non mi sono mai più ripresa: mi sono ripresentata invano dieci volte. Sono una voce prigioniera”. Ad averne oggi di voci meravigliose come quelle di Giuni, ma anche di Artiste con la A maiuscole libere e capaci di non vendersi alle regole del mercato.
