Clima di altissima tensione nel M5s, è scontro sulle nomine: trapela grande rabbia dai gruppi parlamentari pentastellati
«Crimi è inesistente e Conte non incide, anche sulle nomine rischiamo di non toccare palla…», il grido d’allarme sulle chat dei parlamenti del M5s. I grillini hanno evocato il rischio «di una Caporetto» sulle nomine dei nuovi vertici delle partecipate di Stato. Molti esponenti del Movimento hanno acceso i riflettori sulla gestione del Recovery, dalla quale i pentastellati rischiano di restare tagliati fuori.
M5S, CAOS INTERNO SULLE NOMINE
«Non possiamo essere messi da parte», l’affondo un esponente M5s riportato da Adnkronos. Molti grillini mettono nel mirino il reggente Vito Crimi, puntando il dito contro una crisi di leadership. In particolare, Crimi è accusato di non avere peso, come testimoniato nel corso delle trattative per la formazione del governo. Ma non vengono risparmiate critiche neanche a Giuseppe Conte, reo di non riuscire ad incidere: «Il risultato è che Draghi si muove in piena autonomia e fa ‘terra bruciata’ di tutto ciò che ha lasciato Conte, come è accaduto con la rimozione di Vecchione dal Dis…».
