Scuola, sulle colonne di Domani il suggerimento di Lukianoff per formare le nuove generazioni: "Basta con le tre falsità e il vietato dissenso"
La scuola torna a essere elemento centrale sulle colonne del quotidiano “Domani”, attraverso un lungo articolo di Greg Lukianoff (fondazione Fire), che ha sottolineato quale potrebbe essere la proposta vincente per un’educazione migliore negli USA non soltanto in termini di nozioni e indottrinamento, ma anche e soprattutto sotto il profilo del percorso di crescita dei suoi studenti. In particolare, si rimarca l’importanza del pensiero libero, incondizionato, non pilotato dagli insegnanti: “Se crediamo che la scuola primaria e secondaria debbano insegnare specifiche convinzioni politiche – scrive Lukianoff –, dobbiamo pensare a come ci sentiremmo se quelle imposizioni fossero ad esempio l’imposizione del credo che l’America è ed è sempre stata un’utopia”.
Occorre, poi, sempre secondo Lukianoff, rispettare il dissenso da parte degli allievi, la loro opinione contraria. Bisogna consentire loro di mettere in discussione o dissentire dall’educazione morale offerta, senza il timore della punizione. Altrimenti è indottrinamento e riforma del pensiero, non educazione. Quando gli studenti non sono d’accordo con l’istruzione morale, dovrebbero essere valutati sul modo in cui argomentano le proprie obiezioni e non essere trattati “come se avessero commesso un sacrilegio”.
SCUOLA: “SI TUTELI LA SALUTE MENTALE DEGLI STUDENTI”
Lukianoff, in merito alla “riforma della scuola” da lui suggerita su “Domani”, dice che non bisogna insegnare alle nuove generazioni le cosiddette “tre falsità“: la falsità della fragilità (ciò che non ti uccide ti rende più debole); la falsità del ragionamento emotivo (fidati sempre dei tuoi sentimenti); la falsità del noi contro loro (la vita è una battaglia tra le persone buone e le persone cattive).
Inoltre, occorre prestare una profonda attenzione alla salute mentale degli studenti, che spesso, rimarca Lukianoff, non viene presa abbastanza seriamente: “Servono professionisti medici che forniscano una terapia mirata, non di professori che decidano di applicare un cerotto. Se la semplice discussione di un argomento durante la lezione evoca un grave disagio psicologico, è segno che lo studente ha bisogno di un aiuto professionale”. In estrema sintesi, l’obiettivo da perseguire è quello di formare nuove istituzioni che incoraggino gli studenti e li educhino secondo i princìpi di una società libera, incisiva, pluralistica.
