A Uno Mattina il caso dei figli 40enni sfrattati dalla mamma 75enne: se ne parla con la prof Maria Malucelli e il professor Carlo Rimini
Uno Mattina ha avuto stamane in collegamento il professor Carlo Rimini, per parlare del recente caso che ha fatto il giro del web circa una madre 75enne che ha sfrattato i figli 40enni di casa. “Questa casa non è un albergo è una frase che molti genitori pronunciano ai figli quando la convivenza diventa difficile – le parole del prof esperto di diritto – ma cosa succede se mio figlio non cambia atteggiamento, non va via di casa o non aiuta? Spesso si ha la sensazione che dopo questa frase ci sia il baratro. Il tribunale di Pavia ha detto che un genitore può costringere un figlio a lasciare la casa”, riferendosi al caso appunto della 75enne che ha sfrattato i figli.
“Un genitore ha diritto alla sua vita domestica una volta terminati gli obblighi verso un figlio – ha proseguito – ovvero portarlo al compimento del suo percorso di istruzione e crescita. Quando finisce questo percorso? Non c’è un’età ma la Cassazione negli anni è diventata più severa. Oggi ci dice che un ragazzo ha il diritto di completare il percorso di studi, ma a patto che si applichi. Potrebbe finire l’università anche fuori corso ma poco più in là, 9 mesi sono tollerati, un anno potrebbe già non essere tollerato. A quel punto il ragazzo ha l’obbligo di trovare il lavoro ma trovarlo in tempi ragionevoli, non può stare tutto il tempo ad aspettare il lavoro ideale, la vita è anche severa ogni tanto, non è detto che il lavoro trovato sia coerente con aspirazioni o titolo di studio”.
FIGLI 40ENNI SFRATTATI DA MAMMA, IL COMMENTO DELLA PROF MALUCELLI
La professoressa Maria Malucelli, in studio a Uno Mattina, commenta i 580mila 40-49enni che vivono in famiglia: “La situazione economica è un alibi per coprire una situazione di non crescita mentale, si ha bisogno di un nido protettore. Un paziente che viveva in casa qualche giorno fa mi disse che stava con i genitori perchè la sentiva la sua casa. Se votano a 18 anni, se la neo corteccia finisce il suo sviluppo a 15 anni, se iniziamo ad avere pensieri propri dai 15 ai 20 anni, perchè tu ragazzo non vai ad esplorare il mondo?”.
E ancora: “Il lavoro ideale può anche non esistere ciò che è importante è che ti dia da fare, che ti metti in gioco, che faccia qualsiasi cosa pur di essere indipendente e questo fa contento prima te e crei un distacco emotivo dai genitori che è essenziale. Devo dare una risposta alle esigenze che ho. Se questa riposta la dà la mia famiglia non aiutiamo i figli a crescere”. Il professor Carlo Rimini ha quindi ripreso la parola: “I giovani possono opporsi alla sentenza? Si certo, ma se non avviene queste sentenze possono essere eseguite con l’ausilio della forza pubblica, una volta diventata definita la sentenza può essere imposta. I casi di questo tipo sono tantissimi”, ha concluso.
