Marco Masciari, chi è il ballerino di "Viva la danza" con Roberto Bolle: ha 21 anni ed è originario di Catanzaro, oggi nella compagnia del Royal Ballet
Marco Masciari sarà protagonista della prima puntata di “Viva la danza”, il programma di Roberto Bolle in onda su Rai 1 che va in onda lunedì 29 aprile proprio in occasione della Giornata Internazionale della Danza. Il ballerino di Catanzaro, a soli 21 anni, si è già tolto tante soddisfazioni. Non si può dire che sia una giovane promessa, dati i traguardi raggiunti, ma in molti si aspettano che diventi in futuro uno dei nomi più risonanti del balletto. È per questo che probabilmente sarà d’esempio ai 700 giovani allievi provenienti da tutta Italia presenti nel pubblico.
La passione per la danza di Marco Masciari è iniziata a soli 7 anni e lo ha portato subito a spostarsi in giro per l’Italia proprio con l’obiettivo di inseguire il sogno di diventare un professionista. A formarlo, fino all’età di 13 anni, sono stati i maestri dell’Académie de danse Princesse Grace di Monaco. Il primo riconoscimento di grande pregio è arrivato nel 2020, a 17 anni, con la vittoria del Prix de Lausanne, dove era l’unico italiano partecipante. Oggi è un membro del The Royal Ballet di Londra. Tra le sue esibizioni più celebri ci sono Romeo and Juliet pas de deux di Maillot, Black Swan pas de deux di Goeck, Is To Be di Didy Veldman, la variazione La principessa Desiree della Bella Addormentata e Chroma di Wayne McGregor.
Marco Masciari, la vita privata del ballerino è top secret
La vita privata del ballerino Marco Masciari è completamente top secret ma in molti si chiedono se nella sua sfera sentimentale ci sia una fidanzata. Sui suoi profili sui social network infatti condivide esclusivamente aspetti della sua vita professionale, che ormai da un po’ di tempo si sviluppa nella città di Londra. Non è dato sapere se sia fidanzato o meno. Non è da escludere però che possa rivelare qualcosa in più in occasione della sua partecipazione a “Viva la danza”, il programma in onda su Rai 1 ideato dal collega Roberto Bolle.
