Dopo l'aggressione al giornalista Joly interviene la proprietà dell'immobile in via Cellini a Torino che - pur dicendosi dispiaciuta per l'accaduto - nega di voler cacciare i militanti di CasaPound dallo stabile
Poco più di una settimana dopo l’aggressione al giornalista Andrea Joly da parte di un gruppo di militanti dell’ex partito di estrema destra CasaPound, la redazione di Repubblica è riuscita ad intercettare il legale che rappresenta la società proprietaria dell’immobile in via Cellini: qui si troverebbero sia la sede che il pub dell’associazione ‘Asso di Bastoni’ (considerata vicina al partito estremista) ed è proprio sulla via pubblica – davanti all’immobile – che si è verificato il violento pestaggio.
Il legale – va precisato – ha preferito rimanere nell’anonimato e commentando immediatamente l’aggressione a Joly ci tiene a dirsi “dispiaciuto”, pur ricordando che “le risse (..) a Torino” sono tutt’altro che rare: “Il fatto – spiega – è accaduto in strada [e] dal momento che la perquisizione della Digos” nell’immobile di CasaPound “non ha messo in rilevo nessuna criticità noi siamo tranquilli“. Tra l’altro il legale ci tiene anche a spiegare che dopo il pestaggio è stato contattato “dal responsabile Marco Racca (..) per scusarsi” e con estrema “franchezza” ribadisce che “non abbiamo nulla da nascondere [e] non abbiamo alcun interesse a mandare via CasaPound, per noi sono solo inquilini e come tali non hanno mai dato nessun problema”.
Il legale dei proprietari dell’immobile di CasaPound: “L’aggressione a Joly è avvenuta sulla via pubblica, non possiamo farci nulla”
Tornando un pochino indietro all’aggressione a Joly da parte di alcuni membri di CasaPound, il legale – che precisa ancora una volta che “non ci fa piacere quello che è successo, in primis per la vittima” – si dice anche d’accordo con “la lettura del presidente del Senato Ignazio La Russa“: quest’ultimo, pochi giorni fa, condannando l’accaduto aveva anche ricordato che la vittima “non si è mai dichiarata giornalista” sostenendo anche “non credo passasse lì per caso” che – dal conto suo – troverebbe “più giusto se l’avesse detto”.
Tornando al legale dei proprietari dell’immobile il via Cellini, nella sua breve intervista lascia da parte la questione dell’aggressione a Joly per soffermarsi ancora un attimo su CasaPound e ribadire che “noi siamo imprenditori e non ci interessano le loro idee politiche, ma solo se rispettano la legge” e data l’assenza di prove raccolte dalla Digos – così come il fatto che “la rissa è scoppiata sulla via pubblica” – non ci sarebbero neppure gli estremi per cacciare gli inquilini ‘nostalgici’; soprattutto perché “se non ci fosse il circolo non avremmo tanta facilità a collocare [l’immobile] sul mercato“.
