Chi sono Andreina, Elisabetta e Mariolina, le figlie di Andrea Camilleri? Ognuna di loro ha scelto strade differenti: la più conosciuta è l'ultima
Andrea Camilleri nel corso della sua carriera ha dato vita a enormi successi in teatro e nei suoi libri che hanno ottenuto una popolarità straordinaria, come quelli della saga de Il Commissario Montalbano. Oltre ai suoi grandi capolavori, però, da Camilleri sono nate anche tre splendide figlie: Andreina, Elisabetta e Mariolina. Le figlie di Andrea Camilleri sono nate dall’amore con sua moglie, sposata nel 1957. Il loro matrimonio è durato per oltre sessant’anni, fino alla morte di Andrea Camilleri, che è arrivata nel 2019. Le tre figlie dello scrittore e di sua moglie sono nate negli anni successivi al matrimonio. Ma chi sono e cosa fanno nella vita?
La prima figlia di Andrea Camilleri si chiama Andreina. La donna non ha seguito le orme artistiche del papà; non è chiaro che lavoro faccia. Sappiamo però che ha due figlie, Arianna e Alessandra, le nipotine di Andrea Camilleri, oggi due donne. Anche Arianna è una scrittrice: ha seguito le orme del nonno ed è un’artista molto apprezzata. Alessandra, invece, ha avuto una figlia, Matilda, alla quale Andrea Camilleri ha dedicato la sua autobiografia “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda”. Lo scrittore ha immaginato un dialogo con la bisnipote, raccontando dunque la sua vita in parole. Si sa molto poco, invece, della vita di Elisabetta, la secondogenita di Andrea Camilleri.
Figlie di Andrea Camilleri, chi sono: Mariolina la più conosciuta
Le tre figlie di Andrea Camilleri non sono uguali tra loro. Ognuna, infatti, ha seguito le proprie ambizioni di vita, creandosi una carriera in differenti ambiti. Quella tra loro che è andata più vicina alla vita del papà è Mariolina, che si è diplomata presso lo IED e insegna tecniche pittoriche, oltre ad essere un’illustratrice molto conosciuta e apprezzata per via delle sue grandi capacità artistiche. Nel 2021 le figlie di Andrea Camilleri hanno trovato degli scritti inediti del papà, spiegando: “Nelle sue carte sentiamo ancora la sua voce”. Perché Camilleri vive e vivrà per sempre.
