Automotive, l'allarme di Guido Guidesi (Lombardia e ARA): "Settore morto con piano Ue, rischiamo suicidio economico e 440mila posti di lavoro entro 2040"
AUTOMOTIVE, L’ALLARME DI GUIDO GUIDESI
L’Unione europea rischia di ritrovarsi a breve a dover dichiarare il decesso dell’automotive: parole forti quelle usate da Guido Guidesi nei confronti di un’istituzione che deve fare di più e dimostrarsi all’altezza delle sfide per le quali è nata. Non potrebbe essere meno duro l’intervento dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, visto che è anche presidente dell’Automotive Regione Alliance (ARA) e, quindi, è un profondo conoscitore del settore, delle sue potenzialità e dei rischi all’orizzonte da evitare.
“Siamo di fronte alla morte dell’industria automobilistica in Europa“, ha dichiarato senza mezzi termini, facendo riferimento ai piani di Bruxelles per il settore automotive e alle voci relative alle mosse della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per il tavolo sulla crisi dell’auto che è in programma il 5 marzo. Le voci che circolano da Bruxelles preoccupano, perché non esprimono quell’inversione auspicata, “e se così fosse potremmo dichiararne definitivamente la morte del comparto“, ha tuonato Guidesi.
L’APPELLO DELLA LOMBARDIA ALLA COMMISSIONE UE
Per l’assessore lombardo l’Europa “rischia di compiere il suicidio economico più grande della storia industriale“. Secondo Guidesi bisogna cambiare e farlo in fretta per scongiurare la morte di un settore vitale anche per il Vecchio Continente: “Non c’è più tempo disponibile“. La strada da percorrere non è quella tracciata dalla Commissione Ue: a tal proposito, l’assessore e numero uno di ARA tira in ballo anche le posizioni espresse finora da consumatori e mercato, oltre a far riferimento all’attuale contingenza economica.
Seguendo la linea anticipata da Bruxelles, il rischio di un “suicidio” economico e industriale è concreto per Guidesi, secondo cui bisogna subito cambiare la rotta optando per modifiche “radicali” e intervenire sulle sanzioni alle aziende e la neutralità tecnologica, puntando sulla flessibilità, come segnalato da tutto il sistema Lombardo e dall’ARA.
In un’intervista a La Provincia ha poi ricordato che l’automotive produce al 25% delle sue potenzialità in Europa, per cui ha lanciato l’ennesimo appello a salvare il settore, ma ciò è possibile appunto con dei cambiamenti. A tal proposito, l’assessore ha rivendicato le proposte presentate, “puntando sulla neutralità tecnologica e sulla pluralità di soluzioni per una mobilità sostenibile“.
LE ASPETTATIVE DELUSE
L’auspicio è che la Commissione Ue recepisca le proposte. Per quanto riguarda, ad esempio, la questione degli obiettivi non raggiunti nel prossimo biennio, deve esserci discussione per Guidesi, visto che si corre il rischio non solo di stravolgere i piani delle aziende costruttrici, ma anche di assistere a chiusure di stabilimenti europei.
Se l’assessore lombardo non si sbilancia sull’Europa è anche perché le sue aspettative sono state deluse. Come nell’incontro con il commissario europeo ai Trasporti Tzitzikostas, visto che si aspettava “un impegno più concreto” in riferimenti alle modifiche che ritiene indispensabili. Del resto, numeri alla mano, il rischio è di vedere andare in fumo 440mila posti di lavoro entro il 2040 non toccando le regole attuali.
