Il punto stampa di Giorgia Meloni a Londra sugli scenari in Ucraina: “Trump per la pace, spiace per Zelensky e per i dazi. Occorre essere creativi”
GIORGIA MELONI DOPO I BILATERALI CON STARMER E ZELENSKY (E DOPO IL VERTICE DI LONDRA): “PREOCCUPATA PER LA PACE MA TRUMP VUOLE LA TREGUA”
Non sarà affatto facile ma come ha raccontato in esclusiva al “Sussidiario.net” l’esperto Gianandrea Gaiani, tocca all’Italia di Giorgia Meloni giocare la carta della diplomazia e della riconciliazione tra Ue, Usa, Russia e l’Ucraina: solo la Presidente del Consiglio infatti ha un ottimo rapporto contemporaneamente con Donald Trump e con Volodymyr Zelensky, così come solo il Governo italiano tra tutti i top Paesi Ue ha la forza politica stabile di poter rappresentare un interlocutore importante nei difficili prossimi negoziati di pace per la guerra in Ucraina.
Lo scontro alla Casa Bianca fra Zelensky e Trump ha reso ancora più urgente una presa di posizione unita e unitaria dell’Occidente, e così nel vertice odierno a Londra con gran parte dei leader europei e NATO si è provato ad impostare un fronte del genere per evitare di soccombere ulteriormente ad una guerra finora con l’Europa tutt’altro che protagonista. Nel pur difficile dialogo con gli altri leader, Meloni ha ottenuto l’investitura del “padrone di casa” Keir Starmer per la proposta di istituire un tavolo stabile Usa-Ue, anche perché viene vista ad oggi come una delle pochissime leader occidentali ascoltate e stimate dal nuovo inquilino della Casa Bianca.
Si dice molto preoccupata Giorgia Meloni dello scenario emerso dallo “show” nello Studio Ovale dello scorso venerdì, specie perché in un momento internazionale come questo la divisione dell’Occidente sarebbe «del tutto esiziale»: parlando con la stampa fuori dalla residenza dell’ambasciatore italiano a Londra, a margine del vertice sulla sicurezza in UK – e dopo i singoli bilaterali con Starmer e con Zelensky – la leader italiana si dice dispiaciuta per quanto avvenuto con Zelensky ma rilancia su entrambi i fronti ammettendo che non risulta per nulla utile in momenti come questi perdersi dentro le opposte tifoserie, «dobbiamo imparare a leggere la politica estera con un po’ più di profondità rispetto ad alcune letture che sento».
Dichiarazioni alla stampa con il Primo Ministro del Regno Unito @Keir_Starmer pic.twitter.com/qVT9rrXDqN
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 2, 2025
TUTTI I DUBBI DELLA PREMIER MELONI SUL PIANO DI PACE TRA FRANCIA E UK: “SERVE UNA MEDIAZIONE VERA TRA UE E STATI UNITI”
Non serve dunque “schierarsi” con l’uno o con l’altro, con l’Ucraina di Zelensky con gli Usa di Trump (o ancora, con la Russia di Putin), serve invece inseguire una pace giusta, duratura e sensata tanto per Kiev quanto per il resto dell’Europa. Per questo dividersi, secondo Meloni, non conviene a nessuno, nemmeno agli Stati Uniti che sono i primi con il Presidente appena eletto a volere la pace (e a volerla negoziare direttamente con il Cremlino). La Presidente del Consiglio conferma che presto si recherà alla Casa Bianca da Trump (anche se si attende ancora la calendarizzazione dell’evento), mentre come Governo italiano si è concretizzato proprio oggi al vertice di Londra la proposta di un tavolo, di un incontro effettivo tra Unione Europea e Stato Uniti in modo da trattare i temi delle guerre e dell’economia (dazi, of couse) in maniera «franca» e per un’unità di base.
Sebbene gli scenari siano tutt’altro che semplici, un modo per uscire dall’impasse dello scontro Ucraina-Russia resta quello di ragionare all’interno di un contesto e una cornice che resta quello della NATO: ancora nel punto stampa da Londra, la Premier Meloni sottolinea che questo non significa portare Kiev dentro l’Alleanza Atlantica, ma che occorre ragionare su un sistema di garanzie comuni a livello di Occidente per evitare che una tregua iniziale possa poi essere nuovamente violata nel prossimo medio-lungo periodo.
L’articolo 5 della NATO, che impone l’intervento a livello difensivo di tutti gli aderenti al patto occidentale, è un punto di inizio secondo Meloni, ma serve andare ben oltre i cordoni della normale geopolitica a cui siamo abituati: serve un passaggio “creativo” che possa rendere la pace reale, veritiera e per tutti. Non è convincente l’iniziale annuncio di un piano a due con Francia e Regno Unito da sottoporre agli Usa per allargare i cordoni della pace con Kiev, sebbene Meloni ritenga comunque lodevole chiunque abbozzi un tentativo: occorre ragionare d’insieme e non nuovamente con una fascia di “élite” nell’Eurozona che freni ulteriormente il resto del Continente (e allontani tra l’altro il rapporto con Washington). La Presidente si dice contraria alle truppe in Ucraina, così come ritiene pericoloso l’escalation sui dazi che rischia di scatenarsi sull’asse Usa-UE: serve essere creativi rilanciando un metodo di diplomazia che si è perso da tempo purtroppo a Bruxelles, ma non è ancora troppo tardi per recuperarlo…
