A che punto sono i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi, le piste seguite e tutti gli intrecci
A 12 anni dalla morte di David Rossi, non si conosce ancora la verità su cosa sia successo al manager di Monte dei Paschi di Siena nel marzo 2013. Le speranze della famiglia sono appese al lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta, affinché valuti tutte le piste e i possibili intrecci e arrivi a dare risposte. La versione ufficiale parla di suicidio, ipotesi a cui però i cari del capo della comunicazione non hanno mai creduto.
Le novità potrebbero essere nell’aria, visto che prosegue il lavoro appunto dei parlamentari. Ad esempio, venerdì la commissione si recherà a Siena per un sopralluogo, a partire dall’ufficio da cui è precipitato David Rossi, nella sede di Mps, poi si proseguirà nel vicolo dove fu trovato il corpo dopo il volo dalla stanza. Una perizia non inedita, visto che era stata eseguita dalla commissione nella precedente legislatura, ma quella successiva non fu condotta per la fine anticipata della legislatura.
Nel frattempo, sono stati effettuati altri esami, coordinati sempre dai Ris. Un vigile si è calato dalla finestra, un manichino è stato usato in un altro esame per ricostruire la caduta di David Rossi, ma tutti i test finora condotti non hanno colmato le lacune sul caso.
I LAVORI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA
Per l’avvocato Paolo Pirani, che assiste il fratello di David Rossi e la mamma, “c’è stato un pregiudizio sul suicidio“, che avrebbe condizionato le indagini, perché “da quel momento tutte le indagini hanno tenuto conto di questa premessa“. Potrebbe essere cruciale questa settimana visto che – come spiegato da Gianluca Vinci, che presiede la commissione parlamentare d’inchiesta – verranno visitati “alcuni luoghi importanti per ricostruire la vicenda“.
Ma la lente d’ingrandimento verrà puntata anche sulle dichiarazioni delle molteplici persone udite e sulle tempistiche. L’obiettivo è di verificare la veridicità delle dichiarazioni, ma per quanto riguarda l’esame dei luoghi, Vinci ha chiarito che si proverà a “capire le tempistiche degli spostamenti interni“. A tal proposito, è in corso da un mese circa la redazione di un report con tutte le tempistiche fornite dalle persone ascoltate.
Negli anni sono emerse diverse piste, anche per via delle inchieste giornalistiche, come quella de Le Iene, che portò a un’inchiesta della procura di Genova, in quanto l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini parlò di presunti festini a sfondo sessuale che avrebbero coinvolto personaggi in vista della società locale, anche magistrati, che avrebbero avuto un ruolo nell’inchiesta.
LE PISTE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI E GLI INTRECCI
Così come Report, anche Le Iene approfondì la pista del Vaticano dietro la morte di David Rossi per quattro conti presso lo Ior che sarebbero stati riconducibili ad altrettante persone di Mps. Ci sarebbero stati degli incontri a cui avrebbe partecipato proprio il manager per accompagnare l’allora presidente dell’istituto. Nessuno però spiegò quelle informazioni e non si è mai fatta chiarezza su questa pista, nonostante alcune rivelazioni diEttore Gotti Tedeschi, che è stato capo dello Ior.
Nel novembre scorso, invece, sono emerse le ombre della ‘ndrangheta attorno alla morte di David Rossi. Ne ha parlato lo stesso presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta, secondo cui ci sarebbe materiale raccolto dalla procura di Siena e dalla stessa commissione su fatti collegabili alla ‘ndrangheta. Ad esempio, Vinci ha citato la questione del numero digitato da David Rossi la sera della morte, che corrisponderebbe a un certificato di deposito ordinario rilasciato da una filiale di Viadana della Banca popolare di Puglia e Basilicata. In quella città il manager si recava perché Mps era sponsor della squadra di rugby, ma è emerso anche che in quella filiale c’era un conto correte intestato a un soggetto ‘ndranghetista.
