Lettera di Gino Cecchettin agli artisti del panorama musicale italiano per dire "Basta ai testi sessisti e violenti", l'appello: "Promuovete il rispetto"
Gino Cecchettin ha scritto una lettera indirizzata a agli artisti del panorama musicale italiano chiedendo di mettere da parte i testi sessisti nelle canzoni, che rischiano di “Alimentare la cultura della sopraffazione” invitando tutti ad una maggiore sensibilità sul tema della prevenzione della violenza di genere. L’appello, fatto in occasione dell’inizio del Festival Aperyshow, al quale parteciperanno 300 ospiti e il cui ricavato andrà in parte devoluto alla fondazione Giulia Cecchettin, propone una serie di consigli per aumentare la responsabilizzazione dei musicisti, che attraverso le esibizioni, possono scegliere di promuovere la cultura della libertà e del rispetto, evitando di far passare messaggi che invitano a comportamenti tossici e distruttivi.
L’invito è poi rivolto anche ai produttori e agli organizzatori di eventi, che possono contribuire a migliorare la situazione di parità aumentando la presenza femminile e coinvolgendo le donne in tutti i ruoli, con gli stessi trattamenti economici, le stesse opportunità e la stessa visibilità dei colleghi maschi.
Gino Cecchettin contro i testi sessisti e violenti nelle canzoni: “Denigrare non è arte, promuovete il rispetto”
Gino Cecchettin, a nome della fondazione da lui creata che riceverà fondi devoluti dall’incasso dell’Aperyshow, ha chiesto di diffondere una lettera indirizzata a tutti gli artisti che parteciperanno al concerto, invitandoli a dire basta ai testi violenti che promuovono il sessismo e scegliere di parlare di relazioni sane e rispettose. Nel messaggio Cecchettin si rivolge personalmente ad ogni musicista, cantante, deejay e produttore sottolineando: “La violenza, fisica e psicologica, non è un atto d’amore, e nemmeno la gelosia, non trattarle come temi positivi o romantici nelle canzoni“, e concludendo: “Denigrare non è arte, evita offese gratuite”.
Un appello che è stato raccolto dagli organizzatori dell’evento, che hanno fatto sapere di aver condiviso con gli ospiti il comunicato, aggiungendo di aver ricevuto anche molti consensi per questa iniziativa che non deve essere interpretata come una censura che impone un linguaggio politicamente corretto, ma piuttosto di incoraggiare la lotta alla violenza di genere, alla quale anche il mondo della musica può dare un grande contributo.
