La Democratica Alexandria Ocasio-Cortez non esclude di candidarsi alle elezioni USA 2028: la corsa dell'indipendente che non piace ai Dem
Sembra essere al centro di una vera e propria corsa verso il successo la deputata Democratica Alexandria Ocasio-Cortez che già durante le ultime elezioni – che hanno visto i Dem perdere moltissimo terreno anche tra quello che era storicamente il suo elettorato per eccellenza – si era posta come voce indipendente rispetto a quella di Kamala Harris, salvo poi (capendo che non avrebbe avuto l’appoggio del partito) decidere all’ultimo di sostenere la vice di Joe Biden: in questo periodo di Dem all’opposizione, Ocasio-Cortez ha continuato ad incontrare l’elettorato e solamente un paio di giorni fa in Arizona si sono gettate le basi per correre alle elezioni USA del 2028.
Incitata dall’elettorato a sfidare apertamente il senatore Chuck Schumer per guidare il partito, Ocasio-Cortez ha preferito non soffermarsi troppo a lungo su quello che sarà il suo futuro politico precisando – in ogni caso – che non sarebbe esclusa né la corsa per il senato, né quella per la Casa Bianca: “Abbiamo bisogno – ha spiegato dal palco allestito in Arizona – di un Partito democratico che combatta con più impegno”, recuperando quelle storiche battaglie della sinistra per correggere la rotta centrista intrapresa negli ultimi anni.
Ocasio-Cortez e la difficile corsa presidenziale: il successo tra l’elettorato che non piace ai Dem
A dimostrare ulteriormente il successo sempre più ampio di Ocasio-Cortez ci sono anche due (non trascurabili) dati: da un lato il fatto che negli ultimi comizi – soprattutto quello in Arizona che abbiamo già citato – abbia raccolto davanti a sé una folla più numerosa di quella attirata da Sanders durante le ultime due campagna elettorali; mentre dall’altro il fatto che sia riuscita a raccogliere circa 10 milioni di dollari in donazioni nel soli primi tre mesi dell’anno, equiparando le somme ricevute da alcuni candidati presidenziali secondari.
Al contempo – però – a temere per il successo di Ocasio-Cortez ci sono quegli stessi compagni Dem che dovrebbero essere i primi sostenitori della sua corsa contro i Repubblicani: secondo il sentimento diffuso nell’ala più tradizionalista del partito, la sua sarebbe una pericolosa deriva verso il populismo liberale – ben espresso da proposte come le tasse per i ricchi, la sanità pubblica universale e il salario minimo – che rischia di far perdere l’appoggio dell’elettorato centrista.
Proprio quest’ultimo è stato fondamentale in occasione delle ultime elezioni presidenziali (pur essendosi concluse con un flop per i Dem) ed è visto da molti come l’unico modo per sottrarre elettori alla destra Repubblicana: non a caso lo stratega democratico Joe Wolf ha spiegato che dal suo punto di vista Ocasio-Cortez non avrebbe “alcuna possibilità” di vittoria in questi stati che vengono definiti ‘indecisi’ dove la partita – per i Dem – si gioca soprattutto attorno ai Repubblicani più moderati.
