A Lombardia Nera le parole di Alessia Pontenani, l'avvocato di Alessia Pifferi: ecco tutti gli aggiornamenti sul caso dal talk di Telelombardia
Si torna a parlare del caso di Alessia Pifferi a Lombardia Nera, talk di Telelombardia che si occupa dei casi di cronaca lombardi. Mandata in onda una breve intervista ad Alessia Pontenani, la legale della donna in carcere, in quanto condannata all’ergastolo dopo aver fatto morire di stenti la figlia di 18 mesi, la piccola Diana: nell’estate di due anni fa l’aveva lasciata da sola in casa per vedersi con il compagno e quando era rientrata l’aveva trovata senza vita. Alessia Pontenani ha raccontato di non vedere più la Pifferi da quasi due mesi, dall’udienza del 26 marzo scorso.
“Stavo pensando che l’ho vista l’ultima volta in udienza – le parole della dottoressa ai microfoni di Lombardia Nera – e poi non l’ho più incontrata e come detto non ci siamo più sentite, i consulenti stanno lavorando nel migliore possibile quindi vedremo il 2 di luglio”. Il prossimo due luglio ci sarà una nuova udienza che verterà sull’incapacità di intendere e di volere della stessa Alessia Pifferi al momento della morte della piccola Diana, una circostanza che se riconosciuta potrebbe totalmente cambiare il quadro e addirittura si potrebbe arrivare alla scarcerazione della stessa donna.
ALESSIA PIFFERI, L’AVVOCATO SULL’INDAGINE A SUO CARICO
Alessia Pontenani è stata sentita anche nell’ambito di un procedimento parallelo, quello ai danni della stessa nonché di quattro psicologhe del carcere San Vittore di Milano, accusate di aver manipolato in qualche modo i test psicologici a cui Alessia Pifferi è stata sottoposta di modo da farla passare come incapace. A riguardo l’avvocato precisa: “Essendo parte in causa non posso fare commenti, confido nell’esito, sono certa che i magistrati agiranno nel miglior modo possibile, io respingo le accuse assolutamente, non ci sarebbe la motivazione, non avrei alcun interesse che la mia assistita simulasse un problema di capacità”.
Infine le parole dell’avvocato Mirko Mazzali, il legale di una delle psicologhe coinvolte, leggasi Paola Guerzoni: “Io continuo a sostenere che se ne potrà discutere nelle sedi opportune, è fuori da ogni logica decidere in un tribunale se era giusto fare un test di Wais o meno, secondo me si stanno processando le idee e non i reati ma siamo fiduciosi che in tribunale si risolverà tutto”.
ALESSIA PIFFERI, L’INDAGINE SULL’AVVOCATO E LE PSICOLOGHE
Eppure secondo chi indaga ci sarebbe un vero e proprio piano per aiutare Alessia Pifferi ad evitare l’ergastolo, facendola passare come una donna affetta da un grave ritardo mentale nonostante in realtà non lo fosse. Lo sostiene, come si legge su Fanpage, Francesco De Tommasi, il pubblico ministero titolare delle indagini.
Gli imputati (in totale sono in 7 gli indagati) rischiano un processo, e nell’incartamento a sostegno della tesi di chi indaga vi sarebbero anche le parole della famosa “mantide della Brianza”, Tiziana Morandi, compagna di cella di Alessia Pifferi: quest’ultima avrebbe riferita alla prima che vi fossero cimici dappertutto e per questo avrebbe dovuto fare la “mongo*oide” per passare appunto come incapace.
