Ad UnoMattina Estate le parole della sorella di Manuela Murgia: il caso della morte della 16enne riaperto dopo 30 anni, contro l'ex fidanzato
La trasmissione UnoMattina Estate, oggi, è tornata ad occuparsi del caso della 16enne Manuela Murgia, che dal 1995 giace in un cassetto della procura del tutto irrisolto, con una famiglia – ovviamente quella della 16enne – che non ha mai smesso di chiedere giustizia e che, dopo 30 anni esatti, è riuscita a far riaprire le indagini puntando a una tesi alternativa rispetto a quella del suicidio: il via per le nuove indagini su Manuela Murgia sarebbe arrivato dopo il ritrovamento degli indumenti della 16enne ed ora sembra puntare tutto sul suo ex fidanzato, unico iscritto nel registro degli indagati; mentre, sul tema, nella trasmissione di Rai 1 sono intervenute Elisabetta Murgia, sorella della vittima, e la legale della famiglia, Giulia Lai.
Partendo proprio da quest’ultima, ai microfoni di Rai 1 ha ricordato che la nuova indagine sulla morte di Manuela Murgia sarebbe legata a “una nuova consulenza medica che ricostruisce l’autopsia fatta nel 1997”, ipotizzando che ci sia stato “un tentativo di violenza sessuale e un probabile incidente stradale“: le lesioni sul corpo della 16enne, infatti, “non sono compatibili con una caduta dall’alto” e, dopo l’omicidio, sarebbe stata “trascinata in quella zona in cui non ci sarebbe potuta arrivare con le sue gambe” e gettata nel burrone; mentre resta da capire se sugli indumenti della vittima ci siano “tracce papillari utili per ricostruire il responsabile”.
La sorella di Manuela Murgia: “Il suo umore cambiò repentina quando iniziò la relazione con l’indagato”
Attualmente – come dicevamo già prima – l’indagine sulla morte di Manuela Murgia starebbe procedendo nei confronti dell’ex fidanzato, indagato ed archiviato altre due volte nel corso degli anni: il legale dell’uomo – il dottor Marco Fausto Piras – ha ricordato che, per ora, “non ci è dato sapere in base a quali elementi il PM ha intenzione di indagare il mio assistito” ed, oltre a ricordare che l’attuale convocazione per l’incidente probatorio è solamente “un atto dovuto”, ha anche precisato che “il mio assistito, nel merito della vicenda, è sereno (…) e si professa innocente“.
Interessante, in tal senso, soffermarci anche sulle parole della sorella di Manuela Murgia, che ha raccontato che quella con l’ex, per lei, “era la prima relazione e la vedeva quasi come un fidanzamento”, ricordando che, dall’essere una ragazza “sempre gioviale ed allegra”, da quando iniziò la relazione “ebbe un cambio piuttosto repentino nell’umore”: quel giorno del 1995 – racconta – “non si sedette a tavola” per fare colazione e “quando uscimmo non ci salutò”; mentre, al di là dell’ex, sul quale sostiene di non avere alcun risentimento, ribadisce che oggi l’importante è che vengano fuori “i nomi dei colpevoli” e si smetta di respingere la 16enne come “depressa”, dato che non lo sarebbe mai stata.
