A che episodio si riferisce il brano Signor Tenente?
Artista profondamente poliedrico, in grado di spaziare tra teatro, televisione, scrittura ma anche cinema, Giorgio Faletti è anche autore e interprete di una delle canzoni più belle della musica italiana. Un brano che ha fatto la storia della musica e che ancora oggi riecheggia nelle case, nelle piazze e spesso anche sul palco dell’Ariston, dove è stato ricordato come uno dei testi più belli della storia sanremese e portato diverse volte nella serata delle cover.
Si tratta di “Signor Tenente“, la canzone che portò a Sanremo nel 1994 e con la quale raggiunse il secondo posto nonché il premio della critica. Ma a che episodio si riferisce il brano Signor Tenente? Giorgio Faletti si ispirò alle stragi che interessarono l’Italia nel 1992. Le due tragedie di stampo mafioso furono l’episodio – tragico e doloroso – che ispirò l’artista nella stesura della canzone “Signor Tenente”.
Nel brano, Giorgio Faletti scrive frasi che rimandano chiaramente alle due stragi di Capaci e via D’Amelio. Il punto di vista di chi scrive è quello degli uomini delle forze dell’ordine: furono diversi, infatti, gli agenti che rimasero vittime delle stragi insieme ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Faletti scrive: “Minchia signor tenente. Faceva un caldo che se bruciava. La provinciale sembrava un forno. C’era l’asfalto che tremolava”.
A che episodio si riferisce il brano Signor Tenente? Due anni dopo le due stragi sanguinose
Giorgio Faletti scrisse “Signor Tenente” nel 1994, due anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio. Due etti sanguinosi che hanno sconvolto l’Italia, segnandone in maniera tragica la storia. Faletti, fino a quel momento attore e cabarettista, attivo in diversi programmi tv, per la prima volta in quella canzone abbandonò la sua verve comica per scrivere un brano impegnato.
Una canzone che è riuscita ad entrare nel cuore degli italiani nonché dei giudici, che premiarono la canzone di Faletti con un secondo posto e con il premio della critica. Un testo che ancora oggi, a distanza di trent’anni, resta nella storia.

