Prende forma il Reddito di Povertà: contributi una tantum fino a 5.000 euro per migliaia di famiglie in difficoltà
Arriva un aiuto per chi ha difficoltà e si chiama “Reddito di Povertà”. Un nome che rispecchia lo scopo di questa misura messa in atto dalla regione Sicilia, che specifica, non sostituirà nulla. Varato con la Legge regionale 28/2024, questo sostentamento economico infatti, non è un assegno mensile ma un contributo una tantum, modulato in base alla composizione del nucleo e alla presenza di minori o disabili.
L’obiettivo è offrire liquidità immediata a chi non riesce più a sostenere spese essenziali come affitto o bollette.Il 19 maggio l’Irfis (Finanziaria per lo Sviluppo della Sicilia S.p.A), ha pubblicato la graduatoria definitiva, anche se non tutto è andato liscio, creando confusione tra i beneficiari.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, 7.932 domande risultavano finanziabili, avendo raggiunto almeno 24 punti. Entro il 27 giugno, però, i beneficiari dovevano inviare un modulo che certificava la disponibilità a svolgere attività socialmente utili. Ben 1.400 nuclei non lo hanno fatto e sono quindi decaduti. Ma ecco che arrivano novità per chi è in attesa di ricevere l’assegno.
Scorrimento e nuovi ingressi
Quelle rinunce hanno liberato circa 6 milioni di euro, riutilizzati per far scorrere l’elenco oltre la posizione 7.932. Così altre 1.400 famiglie, precedentemente escluse per esaurimento fondi, entrano ora fra i beneficiari. Anche loro dovranno produrre lo stesso attestato del Comune: la procedura resta tassativa.

I primi bonifici per 6.554 nuclei già in regola sono programmati da lunedì 7 luglio. Le cifre oscillano tra 3.500 e 5.000 euro. Con il ripescaggio la platea complessiva supera 8.200 famiglie sull’intero territorio regionale. Il caso degli esclusi dimostra quanto sia rischioso ignorare le scadenze. Chi è entrato con lo scorrimento deve controllare PEC o portale Irfis e inviare rapidamente l’attestazione comunale. Un ritardo annulla il diritto e fa avanzare la lista.
Secondo gli esperti di welfare territoriale, la Sicilia sperimenta così un modello ponte tra sostegni emergenziali e politiche attive del lavoro: erogazione rapida ma vincolata all’impegno civico. Se funzionerà, potrà diventare un riferimento per altre Regioni autonome, evidenziando l’importanza di misure flessibili ma selettive. In un contesto di inflazione persistente e salari fermi, ogni euro conta. Per oltre ottomila famiglie il reddito di povertà non sarà la soluzione definitiva, ma potrà fare la differenza tra l’accumulo di debiti e una piccola boccata d’ossigeno, non solo per chi riceve l’assegno, ma anche per l’amministrazione che dovrà gestire i flussi. A questo punto non resta che aspettare che tipo di sviluppi prenderà l’iniziativa e se sarà un esempio per le altre regioni.
