La moschea abusiva di Costa Masnaga doveva essere liberata nella giornata di ieri ma i fedeli hanno trovato un escamotage
Una moschea abusiva doveva essere sgomberata ma lo sgombero è saltato dopo che gli stessi fedeli si sono di fatto rifiutati di uscire dal loro luogo sacro. La vicenda è segnalata dall’europarlamentare della Lega, Silvia Sardone, ma anche dall’edizione online del quotidiano Il Giornale, e riguarda i fatti che sono accaduti negli scorsi giorni in quel di Costa Masnaga, località della provincia di Lecco.
Negli spazi dell’associazione La Speranza esiste appunto una moschea abusiva che si doveva sgomberare, e sul posto si era presentato anche il sindaco Sabina Panzeri insieme alle forze dell’ordine, la polizia locale. Peccato però che una volta giunti sul luogo “incriminato” le autorità abbiano trovato i fedeli barricati nella struttura e ciò ha ovviamente impedito il regolare svolgimento delle attività. Alla fine lo sgombero stato rimandato a data da destinarsi e per il momento i musulmani continuano a pregare abusivamente nella moschea di Costa Masnaga.
MOSCHEA ABUSIVA A COSTA MASNAGA, LA SUA STORIA
Stando a quanto riferisce il quotidiano meneghino sono più di 20 anni che tale vicenda va avanti, tenendo conto che agli inizi degli anni 2000 l’associazione La Speranza trasformò i locali dell’ex opificio ma la destinazione d’uso degli stessi rimase comunque quella di deposito industriale e non di luogo di culto e di preghiera. Nel 2018 l’amministrazione di Costa Masnaga provò a delocalizzare la moschea, invano, quindi l’anno seguente il Comune effettuò dei rilievi in loco trovando delle modifiche che non erano state registrate.
Venne quindi firmato un ordine di abbattimento e ripristino ma La Speranza fece ricorso al Tar, il tribunale regionale amministrativo, senza avere successo, visto che i giudici hanno dato ragione al Comune. Peccato però che a distanza di sei anni i fedeli si riuniscano ancora nella moschea abusiva, che continua quindi ad essere frequentata in maniera illecita.

MOSCHEA ABUSIVA A COSTA MASNAGA, IL COMMENTO DI SILVIA SARDONE E DANIELE BUTTI
Silvia Sardone, attraverso la propria pagina Instagram, ha ricordato come la legge abbia dato ragione sempre all’amministrazione di Costa Masnaga ma “gli islamici se ne sono infischiati”, continuando quindi a pregare all’interno della struttura e “a calpestare le leggi”. Come sottolinea anche Daniele Butti, il capo della Lega della provincia di Lecco: “Hanno usato bambini e anziani per resistere allo sgombero”, nonostante fossero stati avvisati tre settimane fa di quanto stesse per accadere. I due leghisti concludono paragonando gli islamici ai centri sociali e alla sinistra radicale: “Disprezzo delle istituzioni e anarchia totale”.
Cosa potrebbe succedere ora? Secondo Il Giornale non è da escludere che nel prossimo sgombero possano presentarsi anche le forze dell’ordine, ma con il rischio che la tensione raggiunga le stelle. “Ogni cittadino deve rispettare la legge”, ha commentato Mauro Piazza, sottosegretario regionale, “Confidiamo nella fermezza delle autorità per ripristinare la legge”, descrivendo l’opposizione allo sgombero come un “gesto di forte ostilità e un grave atto contro la convivenza civile”.
