Meloni dopo l'annuncio di Macron sul riconoscimento dello Stato della Palestina: "Sono favorevole, ma non ora. Potrebbe essere dannoso". E spiega perché
Mentre Emmanuel Macron annuncia l’intenzione di riconoscere lo Stato della Palestina e si confronta con il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friederich Merz, arriva una doppia frenata sull’asse Roma-Washington. Il presidente Usa Donald Trump ha gelato il francese affermando che la sua posizione non conta, meno tagliente è stata Giorgia Meloni, che ha fatto sapere di non essere contraria a questa ipotesi, ma ha chiarito che non è il momento di affrontare la questione.
Per la premier italiana va prima portato a termine un processo politico. Ne ha parlato a Repubblica, prendendo le distanze dalla linea di Macron, pur nella consapevolezza di attirarsi così le critiche delle opposizioni. Si tratta di una posizione che non sorprende, considerato che la stessa Meloni ne ha parlato più volte in Parlamento.

«L’ho detto chiaramente sia all’Autorità palestinese sia a Macron: ritengo che riconoscere la Palestina, senza che vi sia effettivamente uno Stato, possa risultare persino dannoso per il raggiungimento dell’obiettivo», il ragionamento della premier. Ha poi aggiunto che, se si concede un riconoscimento puramente formale a qualcosa che di fatto non esiste, «si rischia di dare l’impressione che il problema sia risolto, quando in realtà non lo è».
STATO DELLA PALESTINA, DA MELONI A TAJANI: ITALIA PRUDENTE
Per Meloni, l’annuncio di Macron rischia di danneggiare i palestinesi, che però da anni chiedono una svolta diplomatica. Comunque, pur condividendo l’obiettivo della Francia, la premier italiana non concorda con il percorso suggerito da Parigi. Nel colloquio a Repubblica, Meloni ha ulteriormente precisato di essere assolutamente favorevole all’istituzione di uno Stato palestinese, ma non a un riconoscimento che preceda un vero percorso verso la sua creazione.
Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha mostrato cautela sulla questione. Ha ricordato che, pur essendo la posizione italiana orientata al principio di “due popoli, due Stati”, il riconoscimento della Palestina dovrebbe avvenire solo contestualmente a un analogo riconoscimento, da parte palestinese, dello Stato di Israele. La priorità ora è raggiungere la pace, quindi lavorare per una tregua immediata.
Invece, il presidente della Camera Lorenzo Fontana è più propenso al riconoscimento, infatti ha dichiarato di non essere contrario, a patto di risolvere il conflitto. Poi è interventa la Lega, secondo cui Hamas prima deve rilasciare gli ostaggi e poi essere sciolta.
