La storia del bimbo di Gaza che muore di fame: cosa c'è di vero, cosa c'è di falso e cosa di strumentale nella vicenda di Osama al-Raqab
Prosegue lo scontro mediatico – tutto italiano – sulla storia del bimbo di Gaza che muore di fame, usata per narrare in modo crudo quello che veramente i palestinesi assediati da Israele sono costretti a sopportare dall’inizio della guerra di Tel Aviv contro Hamas: una storia che in Italia è stata lanciata soprattutto dal Fatto quotidiano lo scorso 24 luglio e che oggi è al centro di una pretesa di smentita da parte del quotidiano Libero che sarebbe riuscito a ricostruire la storia di Osama al-Raqab, appunto il bimbo di Gaza che muore di fame.
Facendo un passo indietro, è utile ricordare il Fatto quotidiano ha raccontato – appunto, il 24 luglio – la storia di Osama al-Raqab, raccontandolo come “gravemente malnutrito” e ricoverato da “due mesi (..) all’ospedale Nasser di Khan Younis”, con un quadro clinico aggravato dalla “fibrosi cistica” di cui soffre e dall’assenza di farmaci all’interno della Striscia: una tesi che – dal conto suo – Libero contesta duramente arrivando a definirla una “grande bufala” utile a sostenere la teoria che Israele ricorrerebbe “appositamente alla strategia della fame”.
La storia del bimbo di Gaza che muore di fame – ovviamente – era arrivata anche alle orecchie di Tel Aviv che, dal conto suo, aveva naturalmente respinto le accuse di affamare deliberatamente i palestinesi, puntando il dito contro l’ONU che bloccherebbe gli aiuti umanitari sul confine; mentre anche l’IDF (ovvero l’esercito israeliano) aveva parlato di “falsa” campagna mediatica “promossa da Hamas“ utile per nascondere “le responsabilità (..) di ONU e ONG”.
La (vera) storia di Osama al-Raqab oltre alla propaganda: la fibrosi, il ricovero in Italia e la ripresa del bimbo di Gaza che muore di fame
Insomma, – dicevamo già prima – il classico scontro mediatico tutto italiano tra quotidiani che sostengono a vario titolo di avere la verità in tasca, ma di interessante nell’articolo di Libero c’è la spiegazione dal fatto che bimbo di Gaza che muore di fame attualmente si troverebbe in Italia, sottoposto alle cure dei nostri sanitari e al centro di una positiva ripresa medica: tesi confermata, peraltro, anche da Open che cita delle fonti del nostro Ministero degli Esteri.
Al di là della propaganda di una parte o dell’altra, facciamo un passo indietro per capire meglio il tutto: il primo a parlare della storia di Osama al-Raqab è stato il quotidiano Associated Press già lo scorso 3 maggio, raccogliendo il racconto della madre del piccolo che – effettivamente – in quel momento di trovava all’ospedale Nasser di Khan Younis e chiedeva aiuto affinché il bimbo affetto da fibrosi cistica fosse accolto da qualche paese straniero per ricevere le cure di cui aveva bisogno.
The child Osama Al-Raqab, 5 years old, suffers from malabsorption and malnutrition due to an undiagnosed medical condition. He requires a high-protein diet to survive, but since Israel sealed all Gaza crossings on March 2nd, he has been unable to access the specialized food and… pic.twitter.com/CvBZN1Y639
— Translating Falasteen (Palestine) (@translatingpal) May 1, 2025
A dare ulteriore risonanza alla storia di Osama al-Raqab ci aveva pensato – pur in anticipo rispetto ad AP – il profilo Twitter di Translating Falasteen che aveva spiegato che il bimbo di cinque anni “richiede una dieta ricca di proteine per sopravvivere”, resa impossibile dalla chiusura di “tutti i valichi di frontiera” e dal mancato arrivo di “cibo e (..) farmaci specializzati”: evidentemente la storia del piccolo ha suscitato l’interesse delle autorità italiane che il 10 giugno sono riuscite a ottenerne l’evacuazione da Gaza.
Attualmente – e a riferirlo è lo stesso profilo Twitter Translating Falasteen, oltre al nostro Ministero degli Esteri – Osama al-Raqab si trova da quasi due mesi in Italia e una sua foto scattata lo scorso 23 luglio dimostrerebbe la sua miracolosa ripresa, dopo essere arrivato al nosocomio italiano che pesava solamente “9 chilogrammi”: insomma, se da un lato il Fatto quotidiano ha sicuramente peccato nel dare in ritardo la notizia del bimbo malnutrito; dall’altro non ce la sentiamo di parlare di “bufala” sul modello di Libero, dato che la storia di Osama trova tutte le conferme per essere veritiera, pur narrata in modo – forse – strumentale.
♥️Incredible news! We posted about Osama Al-Raqab multiple times in the past few months and he was evacuated from Gaza on June 10, 2025, after months of starvation left him severely malnourished and weighing just 9 kilograms.
At the time, he was clinging to life at Nasser… https://t.co/sexxQRiNxD pic.twitter.com/RYNWe6KZKv
— Translating Falasteen (Palestine) (@translatingpal) July 23, 2025
