Modello Giubileo applicato anche al piano carceri, il sottosegretario Mantovano "Fondamentale il coordinamento tra enti per abbattere ostacoli burocratici"
Il sottosegretario Alfredo Mantovano, in conferenza stampa dopo il maxi raduno dei giovani per il Giubileo, ha proposta l’applicazione dello stesso modello anche per il piano carceri. In particolare sottolineando l’importanza di abbattere gli ostacoli burocratici, che non deve restare una eccezione ma diventare strutturale. Il metodo, che ha permesso di terminare i lavori in tempi record per permettere l’accoglienza di più di un milione di persone, ha dimostrato il successo nel coordinamento di vari enti che si sono impegnati nel progetto, che ora potrebbe diventare uno schema da applicare anche nell’ordinaria amministrazione, per evitare che “Lo stop di uno possa diventare una barriera per tutti gli altri“.
Per questo la stessa collaborazione tra ministeri e commissari partirà proprio dagli istituti penitenziari, dove si sta combattendo contro il sovraffollamento, per cercare di creare posti in più e superare nel frattempo i vecchi appalti per i piani di ampliamento, bloccati da quasi 13 anni, con contratti a ribasso perchè nel frattempo sono aumentati tutti i prezzi di materiali e i costi energetici.

Mantovano: “Modello Giubileo sarà applicato al piano carceri per coordinare lavori di ampliamento dei penitenziari”
Applicare il modello Giubileo al piano carceri, la proposta del sottosegretario Mantovano per utilizzare lo stesso metodo di coordinamento dei lavori, che ha facilitato l’accoglienza a Roma, al progetto di ampliamento dei penitenziari in sovraffollamento potrebbe partire già con lo stesso schema di collaborazione tra enti e ministeri, che potrebbe permettere così una maggiore rapidità di intervento e superare le barriere burocratiche. Come previsto dal piano, che era stato presentato al Consiglio dei Ministri a fine luglio, si tratterebbe non solo dell’aumento di spazio nei padiglioni, ma anche di un programma di differenziazione che potrebbe ricollocare detenuti e smaltire i 15 mila soggetti presenti in più rispetto alla capienza effettiva.
Uno dei punti chiave, già discussi da Nordio, sarebbe quello di permettere anche a chi avrebbe diritto alla liberazione, di facilitare la procedura di scarcerazione, oltre alla cosiddetta “detenzione differenziata” per i tossicodipendenti. E oltre alla carceri, il modello giubileo, come annunciato in precedenza dallo stesso Mantovano, potrebbe risultare utile anche per la riqualificazione di zone periferiche a rischio, specialmente nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli.
