Armenia-Azerbaigian, pace siglata alla Casa Bianca: i due stati hanno raggiunto un accordo alla presenza del presidente Trump
Nella giornata di ieri, Armenia e Azerbaigian hanno firmato un accordo di pace alla Casa Bianca, negli Stati Uniti, alla presenza del presidente Donald Trump. Come riferisce la CNN, l’intesa – già anticipata nei giorni scorsi – prevede la creazione di un corridoio di transito nel Caucaso meridionale che sarà intitolato a Trump, in onore del tycoon che ha mediato l’accordo, e che sarà controllato dagli Stati Uniti.
Si tratta di un passo molto importante, che permetterà di allentare le tensioni tra le due nazioni e di garantire un maggiore sviluppo economico alla regione, concedendo agli americani i diritti esclusivi a lungo termine per tracciare una nuova rotta attraverso il territorio dell’Armenia. «Molti hanno cercato di trovare una soluzione – ha detto Trump venerdì, a fianco del primo ministro armeno Nikol Pashinyan e del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev – ma con questo accordo siamo finalmente riusciti a raggiungere la pace».
Trump si è presentato alla Casa Bianca come un “pacificatore globale” con l’obiettivo di risolvere tutte le principali controversie del mondo ed è riuscito a ottenere un’importante vittoria grazie alla creazione del corridoio TRIPP (Trump Route for International Peace and Prosperity), ovvero la “Strada Trump per la Pace e la Prosperità”.
ARMENIA-AZERBAIGIAN, FIRMATA LA PACE: “NON HO CHIESTO IO DI CHIAMARLO TRUMP”
Secondo quanto riferito da un funzionario dell’amministrazione americana, il progetto sarà gestito sotto la legge armena e gli Stati Uniti affitteranno il corridoio a un consorzio responsabile della sua costruzione e gestione. «Questa dichiarazione sancisce quello che loro definiscono un grande onore per me, ma non l’ho chiesto io», ha voluto precisare Trump, in merito alla decisione di intitolargli il corridoio.
Nell’ambito dell’intesa, i due Paesi hanno anche sostenuto la richiesta formale di sciogliere il Gruppo di Minsk, istituito nel 1992 e co-presieduto da Francia, Russia e Stati Uniti, con l’obiettivo di mediare tra le due nazioni e che, evidentemente, ora non ha più ragion d’essere. «Trentacinque anni di morte e odio, e ora ci saranno amore, rispetto e successo insieme», ha aggiunto Trump, mentre i leader di Armenia e Azerbaigian si stringevano la mano.
ARMENIA-AZERBAIGIAN, FIRMATA LA PACE: TRIPP ATTIVO A INIZIO 2026
La prossima settimana scatteranno i negoziati formali per stabilire quali entità americane gestiranno il corridoio di transito: vi sarebbero già nove potenziali candidati. Non sono ancora chiare le tempistiche, ma il TRIPP dovrebbe essere operativo entro l’inizio del 2026.
L’accordo sottolinea l’importanza della rotta di trasporto per collegare l’Azerbaigian a Nakhchivan attraverso l’Armenia e, contestualmente, impegna i due Paesi a cessare l’uso della forza anche in futuro. L’intesa per l’utilizzo del corridoio di Zangezur tra i tre Stati dovrebbe durare 99 anni.
L’accordo in Armenia giunge a pochi giorni da un’altra importante intesa: quella tra Cambogia e Thailandia, che alla fine di luglio hanno raggiunto la pace dopo una guerra lampo, sempre grazie alla mediazione statunitense.

ARMENIA-AZERBAIGIAN, FIRMATA LA PACE: TRUMP MIRA AL NOBEL
I funzionari della Casa Bianca stanno mettendo in campo tutti gli sforzi diplomatici possibili per risolvere le varie controversie mondiali, ma restano in primo piano i due più grandi conflitti ancora aperti: quello in Ucraina e quello in Medio Oriente. A riguardo, si registrano comunque segnali positivi sul fronte ucraino, dato che è stato annunciato che il prossimo 15 agosto si terrà il faccia a faccia tra Trump e Putin in Alaska, un primo passo concreto verso la pace.
Il presidente americano punta a ottenere il Premio Nobel per la Pace, desiderio che non ha mai nascosto, anche in virtù del fatto che nel 2009 fu assegnato a Barack Obama; proprio per questo, il tycoon si sta impegnando a risolvere i principali conflitti internazionali, compito tutt’altro che semplice.
