Russia, scoperta cellula terroristica islamica che arruolava migranti, pianificavano attentati con coordinamento da imam europei
Russia, arrestati 9 migranti considerati membri di una cellula terroristica internazionale di matrice islamica che stavano pianficando attentati e attacchi e svolgendo opera di propaganda. Secondo quanto riportato dalla tv russa Zvezda, le forze dell’ordine avrebbero confermato i sospetti dopo una perquisizione a Mosca, in un appartamento nel quale sono stati rinvenuti numerosi documenti con materiale propagandistico, telefoni cellulari e supporti informatici nei quali poi sono state trovate prove di reclutamento di altri migranti, il tutto in coordinamento con altre organizzazioni, nascoste dietro centri religiosi e culturali con a capo imam residenti in Europa. In particolare in Francia e Belgio.
Svetlana Petrenko rappresentante del comitato investigativo dell‘agenzia federale FSB, ha dichiarato in un comunicato: “Gli imputati, mentre si trovavano nella città di Mosca, essendo convinti sostenitori di un’organizzazione terroristica, hanno svolto attività di propaganda e reclutato lavoratori migranti per unirsi alle sue fila“.

Russia, scoperta cellula terroristica islamica coordinata da imam europei “Reclutavano migranti per attentati”
Arrestati 9 immigrati in Russia, accusati di essere terroristi islamici, l’operazione svolta dall’agenzia investigativa federale Fsb ha scoperto l’esistenza di una cellula che operava a Mosca, dopo essere stata reclutata da imam europei, e svolgeva opera di propaganda ideologica cercando anche altri affiliati tra lavoratori stranieri.
La documentazione per provare l’accusa, trovata in un appartamento perquisito dalle forze dell’ordine, avrebbe dimostrato inoltre che l’organizzazione coordinata da centri presenti nell’Unione Europea, stava pianificando attacchi terroristici. L’inchiesta, alla quale ha collaborato anche il servizio di sicurezza dell’Uzbekistan, ha fatto emergere inoltre le modalità operative del gruppo che diffondeva, anche tramite servizi informatici, materiale di matrice jihadista e le attività di ricerca di nuovi membri, che come ha affermato la responsabile dell’inchiesta, costituisce grave reato di favoreggiamento del terrorismo internazionale.
