La vera proposta di Putin verso il vertice in Alaska con Trump: “la pace passa per l'accordo sul nucleare tra USA e Russia”. Tutte le novità verso Anchorage
LE PAROLE DEL CREMLINO E LO “SCAMBIO” TRA UCRAINA E ACCORDO NUCLEARE: IL “COMPROMESSO” DI PUTIN
Vi è un 25% di possibilità che il vertice in Alaska tra Putin e Trump non possa concludersi positivamente: il monito arriva dalla Casa Bianca, confermando però l’intento positivo di ambo le parti per raggiungere quantomeno un primo accordo di base sulla conclusione della guerra in Ucraina. Quello che però emerge con sempre più chiarezza è che assieme alla discussione centrale sul conflitto in atto da oltre 3 anni e mezzo, vi è un asset di discussione tutt’altro che marginale che potrebbe essere il vero “compromesso” offerto dal Cremlino al leader americano (e a tutto l’Occidente).
Come ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, l’intento è trovare una pace in cambio di accordo sulle armi nucleari da sottoscrivere con gli Stati Uniti: riporta ancora il Cremlino, riferendo il pensiero del Presidente, «Una pace verrà raggiunta se Usa e Russia riusciranno ad arrivare a un accordo sulle armi nucleari». Putin ammette e riconosce lo sforzo americano per porre fine alla guerra in Ucraina, ma è sul tema atomico (e non è la prima volta in questi mesi) che Mosca rilancia la possibilità di un accordo, più ancora di terre rare, scambio di territori o riconoscimenti internazionali.

Dopo la riunione con i massimi vertici del Governo russo, Putin si prepara con i suoi fedelissimi Lavrov, Siluanov e Belosuvi (rispettivamente, i Ministri di Esteri, Finanze e Difesa) a recarsi domani sera ad Anchorage in Alaska per il primo storico summit con un leader alleato dell’Ucraina dall’inizio del conflitto: il negoziato è appena all’inizi anche se l’incontro in presenza fra Putin e Trump potrebbe già indicare che un’ideale scambio di massima sarebbe già stato trovato. Un “nuovo ordine mondiale”, un nuovo equilibrio nucleare: è su questo che verterà una parte importante dell’incontro di domani, in attesa di capire come i leader UE e Zelensky giudicheranno il piano in via di approvazione dall’Alaska.
TRUMP: “PUTIN VUOLE L’ACCORDO DI PACE, MA SERVIRÀ UN TRILATERALE CON ZELENSKY”
Con una lunga intervista alla Fox, il Presidente USA Trump replica a distanza alle dichiarazioni del Cremlino parlando di una possibilità comunque concreta che il summit sui ghiacci possa non tramutarsi in una pace immediata: «se va male il vertice non chiamerò nessuno, né Zelensky né il leader europei». Di contro però, pur non rispondendo alle possibili negoziazioni sul tema nucleare, il Presidente americano è convinto che Putin voglia una vera pace e un accordo, anche perché altrimenti «sarebbero gravi le conseguenze per la Russia».
Allo stesso tempo, secondo Trump è necessario un imminente vertice trilaterale con Putin e Zelensky per poter mettere nero su bianco l’accordo per il cessate il fuoco: di sicuro la tregua subito dopo il vertice in Alaska è assai difficile, «non credo ci sarà subito, ma primo o poi lo otterremo, sono interessato ad una pace rapida e immediata».

Secondo il leader dell’Ucraina, ospitato oggi dal Premier inglese Starmer a Londra, Putin dovrà essere “serio” e per una volta essere disponibile a concludere il conflitto, altrimenti sarà difficile arrivare a qualsiasi tipo di pace: il trilaterale richiesto da Kiev è sostenuto non solo dall’UE ma anche dagli stessi Stati Uniti, con Trump intenzionato a proporre al Cremlino l’accordo per il prossimo vertice a 3.
È prevista una conferenza stampa finale congiunta con Putin e il Presidente USA, anche se da Mosca si mettono le mani avanti per un eventuale mancato accordo, «non ci sarà nessun documento condiviso al termine dell’incontro in Alaska». Tutto è complesso e fragile, ma anche potenziale “aperto” ad ogni conclusione: dopo 3 anni e mezzo di stallo completo, è già qualcosa.
