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Home » Esteri » Europa » Macron: “Putin non vuole la pace. Esercito UE in Ucraina”/ Ira Meloni: “Russia ha 1 milione di soldati, noi?”

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Macron: “Putin non vuole la pace. Esercito UE in Ucraina”/ Ira Meloni: “Russia ha 1 milione di soldati, noi?”

Niccolò Magnani
Pubblicato 18 Agosto 2025
Volenterosi UE in video call

La video call dei volenterosi UE: Macron, Von der Leyen e Zelensky (ANSA-EPA 2025)

Macron rischia di incendiare il vertice alla Casa Bianca: “la Russia vuole far capitolare l'Ucraina, mandiamo soldati UE”. Le risposte di Meloni e Trump

LE PAROLE DI MACRON INFIAMMANO LA VIGILIA DEL VERTICE ALLA CASA BIANCA: COSA HA DETTO E PERCHÈ RISCHIANO DI COMPLICARE I NEGOZIATI

Compattezza, unità e disponibilità al dialogo per favorire il potenziale trilaterale di pace fra Trump, Putin e Zelensky per far finire finalmente la guerra in Ucraina: ebbene, tutti questi intenti a poche ore dal vertice alla Casa Bianca tra i volenterosi UE e i leader di Kiev e USA sembrano essere fortemente a rischio con le durissime parole giunte ieri dal Presidente francese Emmanuel Macron sia durante che soprattutto dopo la video-call con gli altri protagonisti della lunga giornata di incontri previsti oggi a Washington.


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Se la nota generale dei volenterosi UE si sofferma sulla necessità di promuovere l’incontro trilaterale ottenendo però garanzie di sicurezza per Kiev, Macron è andato decisamente oltre sottolineando come l’unità sia elemento fondamentale per tutto l’Occidente in modo da «fermare la Russia ora, altrimenti corriamo il rischio di altre guerre in Ucraina o altri Paesi». Il Presidente francese ha poi spiegato agli altri leader in collegamento come non occorra minimamente far sconti a Mosca, specie sulla concessione dei territori occupati.


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Lite Trump-Zelensky
L’incontro con lite tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente USA Trump alla Casa Bianca (ANSA-EPA 2025)

In questo modo frena sul nascere la possibile trattativa nata dopo il vertice in Alaska con la possibilità che la Russia trattenga tutto il Donbass concedendo altre terre occupate in questi 3 anni e mezzo di guerra: secondo il leader di Parigi, intervenuto dalla sua residenza estiva di Fort Bregancon, «non ci sarà nessuna discussione sulla sicurezza dell’Ucraina senza gli ucraini e senza gli europei». Ma è soprattutto il passaggio del suo discorso alla stampa dove Macron rischia seriamente di “infiammare” il vertice in arrivo nelle prossime ore alla Casa Bianca con Zelensky e Trump: «Putin non vuole la pace, vuole la capitolazione dell’Ucraina. Mentre il Presidente USA vuole la pace seriamente».


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LA (SECCA) RISPOSTA DI MELONI SUI SOLDATI E L’APPELLO: “VOLENTEROSI NON SI DIVIDANO ORA, SOSTENERE TRUMP”

Al di là che possa avere ragione o meno nel merito della questione – e nei fatti una guerra di invasione della Russia in Ucraina è quanto successo da quasi 4 anni a questa parte – ma è il timing di una dichiarazione del genere nella settimana che potrebbe portare ad un trilaterale di pace, il primo dopo tanti mesi di annuncio e fallimenti diplomatici: la volontà di Macron di “riunire” i volenterosi UE attorno alla «fermezza contro Putin per evitare le guerre di domani» rischia di infrangersi con la delicatissima opera diplomatica che Washington star cercando di tessere con Mosca e Kiev.

Non solo, Macron chiede che l’Europa possa partecipare ai prossimi vertici e che possano essere accolte tutte le proposte di garanzia per Kiev: nel colloquio stretto con gli altri leader europei – riportano le fonti del “Corriere della Sera” – il Presidente francese avrebbe nuovamente insistito riguardo la necessità di inviare soldati europei in Ucraina come garanzia principale di sicurezza.

Meloni e Macron al G7
Vertice G7, Premier Giorgia Meloni con il Presidente di Francia Emmanuel Macron (ANSA-EPA 2025)

È qui Macron avrebbe ricevuto una netta risposta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già in passato restia ad accettare proposte del genere (facendo sponda con il cancelliere tedesco Merz, anche lui dubbioso sul tema): «La Russia ha un milione e trecentomila soldati», avrebbe detto la leader FdI secondo il reportage di Paola Di Caro sul “CorSera”, aggiungendo dunque la domanda retorica su «quanti soldati l’Italia e l’Europa dovrebbero mandare» per fronteggiare l’esercito russo.

E non solo: per Meloni se poi anche solo un soldato europeo dovesse morire sul campo di battaglia, si farà finta di niente e o si risponderà con la NATO? «Allora tanto vale attivare subito la clausola», conclude Meloni riportando in auge quella che poche ore prima gli USA avevano definito come probabile via di soluzione accettata anche dalla Russia. L’appello finale è di non dividersi ora, per nessun motivo, evitando quanto avvenuto lo scorso febbraio nello scontro Trump-Zelensky alla Casa Bianca, «dobbiamo sostenere Trump e non attaccarlo», è l’impegno ribadito da Meloni ai volenterosi per evitare di interrompere ora il tavolo delle trattative con posizioni “estreme”, anche se giuste.

LA PROPOSTA DELLA CLAUSOLA NATO E LE CONDIZIONI DI TRUMP

Il tema chiave della “clausola” l’ha spiegato l’inviato speciale americano Steve Witkoff ieri alla CNN: trovare un meccanismo simile all’articolo 5 della NATO per proteggere il futuro dell’Ucraina, pur senza inserirla nell’Alleanza. L’Italia, così come l’Ucraina e gli Stati Uniti sarebbe concordi sull’utilizzare una soluzione simile, tutt’altro invece che concorde Macron che preferisce giocare una “propria partita” per dimostrare una leadership generale (persa in patria, ndr).

Se dal vertice di oggi alla Casa Bianca si riuscisse ad accogliere l’idea di una difesa automatica di Kiev garantita da USA e UE – e se il Cremlino confermerà l’iniziale buon proposito sul tema – ecco che un vero passo in avanti lo si avrà già dai prossimi giorni, tregua o non tregua immediata.

Del resto è stato lo stesso Trump in queste ore a smentire seccamente l’idea di Macron di allargare richieste su Kiev col rischio di far saltare il banco delicatissimo con la Russia: niente Crimea («Obama la concesse alla Russia senza sparare un colpo!» e niente «ingresso nella NATO!», sono le parole specifiche del Presidente USA con evidente riferimento alle dichiarazioni di Macron.

Tags: Emmanuel MacronVolodymyr ZelenskyGiorgia MeloniDonald TrumpVladimir Putin

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