Pillola Abortiva, aumenta la pressione dei gruppi anti aborto sulle catene di negozi per sospendere la vendita dopo l'annuncio di Costco
Usa, le battaglie contro la vendita della pillola abortiva a base di mifepristone proseguono passando dalle aule dei tribunali alle sale riunioni dei grandi gruppi di distribuzione farmaceutica. Dopo la decisione della Corte, che aveva rigettato le richieste dei movimenti anti abortisti sull’imposizione di limiti alla disponibilità del farmaco, di fatto garantendo l’accesso illimitato, la pressione da parte delle associazioni si è spostata verso la grande distribuzione e ora i gruppi conservatori e religiosi stanno cercando di spingere le amministrazioni a decidere di non vendere più il medicinale, in tutti gli stati dove è legale.
Un primo segnale è arrivato da Costco, catena di supermercati e farmacie, che ha annunciato la sospensione della commercializzazione in 500 negozi, rispondendo alle critiche da parte degli attivisti pro aborto con una dichiarazione nella quale specifica che la scelta nasce dal fatto che la richiesta è in forte calo. Questo potrebbe costituire un importate precedente per indurre anche altre aziende, come Walgreens e Cvs a fare lo stesso passo.

Pillola abortiva, Costco annuncia sospensione vendite per “calo di richieste”, attivisti fanno pressione anche su altre catene
Conservatori Usa contro la vendita della pillola abortiva mifepristone, stanno coinvolgendo nelle battaglie di sensibilizzazione sempre più catene di supermercati e farmacie al fine di spingerle a smettere di distribuire il farmaco, nonostante la decisione della Corte e della FDA che un anno fa avevano decretato la libertà di accesso in tutti i punti vendita, anche online. La misura adottata dalla Food and Drugs Administration era stata contestata anche dalle associazioni di medici contro l’aborto che avevano presentato un ricorso, rigettato poi dai giudici che avevano stabilito, che non avevano legittimazione giuridica necessaria per presentare questa contestazione presso un tribunale federale.
Il tribunale infatti aveva precisato che per presentare querela occorre dimostrare di essere stati danneggiati direttamente da tali pratiche per poi chiedere di vietarle, ma essendo il gruppo formato da medici e operatori sanitari che non praticano per scelta aborti, possono continuare ad esercitare la propria libertà senza alcun obbligo. Dopo l’annuncio di Costco, altri rivenditori sono stati messi sotto pressione, tuttavia nè Walgreens nè Cvs, che costituiscono la maggior parte dei punti vendita nei quali il medicinale è venduto ancora, hanno rilasciato commenti in merito, limitandosi a dichiarare di non voler entrare in dibattiti di tipo sociale e religioso per paura di proteste e boicottaggi.
