Il portale per il bonus da destinare alla formazione dei giovani agricoltori è finalmente attivo, tra invii e modalità.
Dopo tanta attesa, la piattaforma dove poter inviare la domanda per aderire al bonus formazione destinato ai giovani agricoltori è finalmente attiva. Per trasmettere l’istanza c’è un mese di tempo: entro e non oltre il 24 settembre.
Lo scorso luglio l’Agenzia delle Entrate pubblicava sia le istruzioni che il modello da usare per far domanda, oggi invece gli interessati potranno procedere con l’invio telematico cosicché da aderire.
Tempi e operatività sull’invio del bonus per la formazione dei giovani agricoltori

Il fisco ha specificato sia le modalità di invio che i tempi da rispettare affinché non ci siano problemi durante l’approvazione. Prima di tutto è importante scaricare il modello (gratuitamente e reperibile sul portale ufficiale).
Successivamente occorrerà procedere all’invio esclusivamente online, avvalendosi del programma informatico denominato “Gestione azienda agricola”, e farlo non più tardi del 24 settembre di quest’anno.
Per chi non riuscisse a trasmettere la pratica autonomamente, potrà richiedere il servizio ad un intermediario abilitato all’operazione (ad esempio un commercialista oppure il CAF).
La conferma dell’ottenimento del credito d’imposta arriva con la 2° ricevuta, il quale attesta l’approvazione ufficiale. Dopo aver ricevuto il documento il contribuente potrà fare una compensazione nel suo F24.
Informazioni extra sul credito e l’IVA non recuperabile
Infine, il credito d’imposta non potrà essere realmente goduto fino a quando il giovane agricoltore non terminerà il corso di formazione. Mentre sull’IVA va tenuto in considerazione se è una spesa detraibile oppure no.
Laddove l’imposta sul valore aggiunto non possa essere “scaricata”, allora l’imprenditore potrà far rientrare il costo come “spesa ammissibile nel rimborso“.
Sarà onere del fisco accertarsi che i requisiti e quanto dichiarato corrisponda al vero, in caso contrario al beneficiario verrà sottratto fin da subito il credito d’imposta riconosciuto precedentemente.
Tra i controlli più comuni non mancano le dichiarazioni false o eventuali dati incongruenti (qualora sia stato commesso un errore, è indispensabile farlo presente fin da subito).
