Corte d'Appello Usa boccia i dazi: "In gran parte illegali". Ma non li blocca: cosa succede ora, Trump prepara la battaglia verso la Corte Suprema
Molti dei dazi doganali introdotti da Donald Trump sono largamente illegali, perché vanno oltre i poteri che la legge gli conferisce: questo il motivo per il quale la Corte d’appello federale Usa ha confermato la sentenza di maggio di un tribunale di grado inferiore.
Nonostante ciò, i dazi resteranno temporaneamente in vigore fino al 14 ottobre, perché i giudici d’appello hanno rinviato l’esecuzione della loro ordinanza per permettere a Trump di appellarsi eventualmente alla Corte Suprema.
Stando a quanto riportato dal New York Times, è altamente probabile che faccia ricorso e, se dovesse perderlo, i dazi potrebbero essere aboliti o ridotti.

D’altra parte, Trump – così come qualsiasi presidente – ha altri strumenti legali per imporre i dazi, come la Sezione 232 per motivi di sicurezza nazionale (con cui ha imposto ad esempio dazi sulle automobili e sull’acciaio stranieri) o 301 contro le pratiche commerciali sleali.
DAZI USA, SOTTO ACCUSA L’USO DELLO IEEPA
Il presidente americano aveva utilizzato una legge d’emergenza risalente a diversi decenni fa, l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), per imporre i dazi, ma quella era stata pensata per gestire emergenze economiche e sanzioni, non per imporre le tariffe su larga scala. Infatti, la Corte ha stabilito che tale legge non dà a Trump un’autorità illimitata per imporre tasse sulle importazioni.
LA REAZIONE DI TRUMP E COSA SUCCEDE ORA
La decisione della Corte d’Appello è stata aspramente criticata da Trump sui social, con un post in cui ha definito “partigiani” i giudici e avvertito riguardo al “disastro totale” che causerebbe l’abolizione dei dazi. “Il presidente Trump ha esercitato legalmente i poteri tariffari concessigli dal Congresso per difendere la nostra sicurezza nazionale ed economica dalle minacce straniere. Le tariffe del presidente rimangono in vigore e non vediamo l’ora di vincere la vittoria finale su questo argomento“, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai.
“Questa sentenza del tribunale getta una chiave gigante nei lavori dell’ampio lancio delle tariffe da parte di Trump e aggiungerà un’altra enorme dose di incertezza al panorama commerciale globale“, ha affermato il professor Eswar Prasad, docente di economia alla Cornell University, al Financial Times.
Se le tariffe stabilite da Trump sulla base dei poteri di emergenza venissero definitivamente abolite, impedirebbe anche agli Stati Uniti di portare centinaia di miliardi di dollari di entrate su cui contava per limitare il colpo di bilancio dei suoi ampi tagli fiscali. In un intervento supplementare per il tribunale, prima che la decisione venisse presa, l’amministrazione Trump aveva affermato che la sentenza illegale delle tariffe danneggerebbe la politica estera e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Il segretario al commercio Howard Lutnick ha parlato del rischio di far “deragliare negoziati critici” che sono in corso con i partner commerciali stranieri, “ritorsioni” e della possibilità di uno “scioglimento degli accordi concordati da parte dei partner commerciali esteri“.
