L'intervista a Marco Minniti al programma di Rete 4, 10 Minuti: ecco che cosa ha detto l'ex ministro dell'interno sulla crisi della Francia
Durante la puntata di ieri di 10 Minuti, programma di Rete 4 condotto da Nicola Porro, vi era ospite Marco Minniti, ex Ministro dell’interno, per commentare il caos in Francia delle ultime ore. “Chi c’era oggi in piazza? C’era un incrocio fra populisti e radicali di sinistra, il segnale è particolarmente preoccupante, oggi )ieri ndr) c’è stato un semi blocco della Francia e se questo blocco dovesse continuare nei giorni successivi non potremmo dover arrivare ad un riverbero economico particolarmente pesante e sappiamo perfettamente che una delle ragioni per cui è caduto il governo Bayrou è la crisi economica e potrebbe mettersi in moto una catena che potrebbe colpire il cuore della Francia. Se il blocco è soltanto di un giorno, la cosa può essere gestita, se invece prosegue per molti giorni diventa una cosa delicatissima”.
Quindi ha spiegato chi sarà a farne maggiormente le spese: “Il riverbero è diretto sul re (Macron ndr). Si è fatto un sondaggio pubblicato in questi giorni che dice che il 64% dei francesi ritiene che Macron dovrebbe dimettersi per andare direttamente alle elezioni presidenziali, d’altro canto la situazione deriva da un azzardo, quando Macron ha convocato nel 2024 le elezioni anticipate pensando che potessero dare più stabilità alla Francia e purtroppo è successo l’opposto, si chiama tecnicamente eterogenesi dei fini”.
MINNITI: “LA FRANCIA DEVE DARE UNA RISPOSTA POLITICA
Secondo Minniti, il tema principale è il bisogno “di una risposta politica. Ora naturalmente c’è un elemento di fortissima preoccupazione in Macron che è la Le Pen che potrebbe rompere quello spirito repubblicano che ha animato per lungo tempo la Francia. Ma di fronte a queste sfide politiche non ci possono essere ritorni indietro, le sfide politiche vanno affrontate in maniera molto limpida e molto chiara”.
“Il rischio che una crisi si prolunghi in Francia per un anno e mezzo fino alle prossime presidenziali potrebbe davvero diventare delicatissimo per il destino della Francia, penso che Macron questo lo sappi e sappia anche che c’è bisogno di un nuovo rapporto con le opposizioni anche in Francia. Il primo ministro che ha appena giurato ha detto una cosa non banale, ‘ringrazio Bayrou che mi ha preceduto ma penso che bisogna cambiare metodo, bisogna saper parlare alla Francia e alle opposizioni in maniera diversa a ciò che si è fatto in questi mesi’”.
MINNITI: “STIAMO VIVENDO UN CAMBIO DI PARADIGMA”
Sulla situazione europea Minniti precisa: “Stiamo vivendo un gigantesco cambio di paradigma in Europa, eravamo abituati a pensare all’Italia come il malato dell’Europa, il Paese dall’instabilità permanente, invece abbiamo un governo stabile, mentre la Francia è nelle condizioni citate”.
E ancora: “La Germania ha il principale partito all’opposizione che è l’ultradestra, poi abbiamo il Regno Unito dove il partito di Farage è il primo partito dei sondaggi, si è capovolto un paradigma, mentre l’Italia è protagonista. Se posso dare un suggerimento, dobbiamo essere forti della nostra stabilità e comprendere che in questo momento non si può fare a meno dell’Europa, abbiamo bisogno di una politica transatlantica ed europea, l’Italia è forte ma deve mettere la sua forza al lavoro dell’Europa”.

MINNITI: “MACRON LEADER INTERNAZIONALE? PRIMA DEVE…”
Chiusura di nuovo su Macron, che punta ad essere un leader internazionale ma senza consenso interno: “Abbiamo bisogno che la Francia continui a far parte dello schieramento dell’Ucraina per il mondo e per l’Europa, basti pensare ai droni in Polonia. Macron ha pensato che la politica estera potesse essere un recupero per la politica interna, deve pensare che non basta”.
Decisamente interessanti le dichiarazioni di Minniti che “condannano” la Francia e approvano l’Italia, per un cambio quindi di paradigma nei confronti del nostro Paese, a discapito invece della classica immagine del Belpaese martoriato dai debiti e dal governo ballerino che ormai non sembra esservi più.
