L'incontro di Papa Leone XIV coi nuovi vescovi sui temi chiave come missionarietà, semina, ambiente: “prudenti con i social, trasmettete solo la vera fede”
LA MISSIONE SENZA PERDERE LA VERA FEDE CRISTIANA: L’INVITO DI PAPA LEONE XIV AI VESCOVI
Raccolti giovedì 11 settembre 2025 nella grande Aula del Sinodo in Vaticano, Papa Leone XIV ha voluto incontrare tutti i nuovi vescovi ordinati nell’ultimo anno, pregando con loro e rilanciando l’invito diretta a testimoniare in questi tempi drammatici la pace del Signore, la fraternità della Chiesa e senza mai chiudersi in un “gruppo chiuso”. È un discorso densissimo quello riportato dalla Santa Sede, con anche qualche altro scambio emerso all’inizio e alla fine della lunga udienza concessa da Papa Leone XIV a tutti i nuovi vescovi della Chiesa, di fatto quasi tutti nominati dal suo predecessore Francesco.
Con presente il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, il Card. Tagle, l’invito del Papa è per una Chiesa sempre più in uscita e missionaria avendo però sempre in mente la viva testimonianza della vera fede cristiana, e non qualche suo surrogato senza che «ognuno si senta autorizzato a dire quello che vuole, anche cose false». Papa Leone XIV invita i vescovi ad essere prudenti nell’uso delle reti social proprio per questo rischio di testimoniare una fede “annacquata” dalla mondanità, l’esatto contrario dell’originalità che è proprio del Vangelo di Cristo.

Definendo un vescovo della Chiesa come un «servo che annuncia con coraggio il Vangelo», 4 mesi dopo la sua elezione a Pontefice della Santa Romana Chiesa il Pontefice ha salutato i 192 vescovi in arrivo da ogni parte del mondo, a Roma dallo scorso 3 settembre per il corso di formazione del Dicastero guidato dal cardinale Tagle e dallo stesso Dicastero guidato dal cardinale Prevost prima di essere nominato Papa.
Leone XIV era infatti negli ultimi anni il responsabile mondiale delle ordinazioni e del seguire i vescovi in ogni Diocesi del mondo, ruolo che ricorda con affetto durante l’udienza di giovedì: «il dono che avete ricevuto non è per voi stessi, ma per servire la causa del Vangelo, ogni Vescovo» come tutti è chiamato «a servire la fede del popolo».
Mettendo in luce sempre la necessità che ogni errore e abuso commesso da chi è membro della Chiesa di Cristo deve essere affrontato, compreso ma anche denunciato («lo dobbiamo alle vittime e anche agli stessi accusati, con misericordia e vera giustizia»), Papa Leone XIV mette in guardia un temo chiave in merito alla cura delle vocazioni fin a partire dai seminari: dopo che già in passato aveva consigliato ai responsabili delle Diocesi di formare «preti atti alla fraternità affettiva», nell’udienza in Vaticano ha invece ricalcato la necessità di accogliere nuove vocazioni chiedendo però a ciascuno di accompagnare e far scoprire «altre dimensioni del Vangelo e della vera vita cristiana e missionaria».
DAI LAICI ALLA CURA DELL’AMBIENTE (SENZA IDEOLOGIA): GLI AVVERTIMENTI DEL SANTO PADRE
All’interno del corposo discorso ufficiale pubblicato a stralci dalla Sala Stampa in Vaticano, Papa Leone XIV si è svernato anche su altri temi chiave a cui ogni vescovo nel corso della sua carriera ecclesiastica si imbatte, prima o poi: occorre che tutti siano sempre «discepoli perseveranti, non impauriti di fronte alla prima difficoltà». Il vescovo è un pastore che deve stare vicino a tutti, alla gente e agli stessi preti, giudicando ma anche ascoltando e dialogando, «non solo facendo sermoni».

Sottolineando come lo stie della sinodali deve essere una modalità propria della Chiesa, una ricerca comune della missione a cui si è chiamati, «ma non sia un metodo pastorale» fino a sé stesso, il Santo Padre consiglia al clero cristiano di parlare e testimoniare la missione anche facendo affidamento ai laici presenti nei movimenti ecclesiastici, «anche loro possono essere una speranza per la Chiesa locale» e per il suo sviluppo in uscita.
Importante il passaggio infine sottolineato da Papa Leone XIV sulla cura e il rispetto dell’ambiente, ricordando quell’ecologia integrale già a suo tempo incarnata da Benedetto XVI: come del resto aveva già sottolineato nel suo messaggio ai vescovi dell’Amazzonia lo scorso agosto, in occasione della Conferenza Episcopale locale, essere dediti alla causa ambientale non significa rendersi schiavi e adoratori della natura. Ai vescovi riuniti ieri in Vaticano, il Santo Padre Prevost ha ricordato i 10 anni dall’enciclica di Bergoglio “Laudato sì” incoraggiando il tema dell’ambiente nella pastorale ma senza però dimenticare che la Chiesa sia sempre attenta a non mischiare altre tematiche «che sono del tutto contrarie all’antropologia cristiana».
