Giancarlo Giorgetti parla delle ipotesi in manovra 2026, evidenziando le difficoltà economiche.
Nell’attesa che la manovra in uscita per il 2026 possa darci belle speranze, il Governo Meloni mette in campo diverse proposte, molte delle quali è mirata ad aiutare il ceto medio.
Ma se questa determinazione potrebbe regalare delle gioie, a rallentare gli animi felici ci ha pensato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, che ha specificato di prestare attenzione al budget, che non permetterebbe grandi manovre.
La realtà sulla manovra in uscita nel 2026
Nella manovra di Bilancio prevista per il 2026 ci sono due misure più plausibili, il taglio dell’IRPEF e la Rottamazione Quinquies, che aiuterebbero indubbiamente i lavoratori e gran parte delle famiglie italiane.
Taglio Irpef
La soluzione di tagliare IRPEF proposta dal Governo non solo mira a ridurre la percentuale (dal 35% al 33%), ma anche di ampliare il 2° scaglione fino ad un massimo di 60.000€ (oggi il tetto è al 50.000€).
Il costo per l’erario ammonterebbe a circa 4 miliardi di euro, mentre per evidenziare il guadagno effettivo di ogni lavoratore la Fondazione nazionale dei commercialisti ha provveduto ad effettuare dei calcoli.
La simulazione si è basata su 3 lavoratori con RAL differenti, nel primo caso il reddito era di 40.000€ annuali lordi, con un risparmio fiscale equivalente a 627€ complessivi.
Il beneficio si riduce a 348€ per i redditi entro 50.000€ lordi, mentre arriva a 440€ per i guadagni nei limiti di 60.000€.
Rottamazione quinquies
Sulla rottamazione delle cartelle la manovra di Bilancio sta delineando la strada più corretta, pensando a differenziare la precedente agevolazione con la dilazione a 10 anni (senza applicare interessi e/o multe), e “punendo” i debitori recidivi e “furbetti”.
Anche se Giorgetti crede fortemente che le due misure sopra indicate siano pressoché complesse da poter attuare, tuttavia lo scenario internazionale fa ben sperare, grazie al rating di Fitch che ha valutato il nostro Bel Paese positivamente.
Nell’attesa che possa arrivare il nuovo Documento di Economia e Finanza, il viceministro ha ipotizzato di poter approvare anche soltanto una delle due soluzioni (rottamazione delle cartelle e taglio IRPEF), ma dipenderà sempre dalle risorse finanziarie disponibili.
