Riforma pensioni 2025, le parole del Presidente del Civ Inps Ghiselli, di Mari (Avs) e Mazzella (M5s)
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI MARI
Secondo Repubblica, il Governo potrebbe non inserire nella Legge di bilancio il congelamento dei requisiti pensionistici per evitarne l’aumento di tre mesi dal 2027, ma potrebbe varare un decreto legge da accompagnare alla manovra per rinviare di qualche mese il decreto direttoriale necessario e guadagnare così del tempo per trovare le risorse necessarie. Su questo tema il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Franco Mari invita la Premier Meloni a indicare da dove il Governo intende reperire i fondi necessari a bloccare l’aumento dei requisiti pensionistici visto che siamo ormai arrivati a ottobre e ancora non è chiaro se l’Esecutivo voglia o meno varare un intervento che vada in questa direzione.

RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI GHISELLI
Il Presidente del Civ dell’Inps Roberto Ghiselli, invece, intervistato dalla Stampa, oltre a fornire rassicurazioni sulla tenuta del sistema previdenziale, evidenzia che le risorse stanziate per bloccare i requisiti pensionistici si andrebbero di fatto a recuperare negli anni successivi dato che chi andrà in quiescenza invece che restare al lavoro avrà un assegno leggermente ridotto che farà risparmiare lo Stato. Dal suo punto di vista, inoltre, non è possibile immaginare che i requisiti pensionistici aumentino ancora. Il senatore M5s Orfeo Mazzella, intanto, chiede che vengano ampliate le categorie di lavori gravosi e usuranti che accedono al pensionamento anticipato, a partire dalle professioni sanitarie.
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