Palladino si espone sui motivi del suo addio dalla Fiorentina, sull'anno passato a Firenze e sulla trasformazione di Moise Kean
Raffaele Palladino si espone sulle dimissioni dalla Fiorentina
Le aspettative di molti sulla stagione dei viola erano molto alte dopo un mercato importante che ha visto una spesa da 90 milioni, l’essere riusciti a trattenere giocatori molto importanti come Kean e De Gea e il ritorno di un tecnico amato nella piazza e capace di vincere uno scudetto. L’inizio dell’anno però è stato tutt’altro che positivo e in questo clima di contestazione è tornato a parlare Raffaele Palladino sui motivi che hanno portato alle sue dimissioni questa estate e su quello che avrebbe voluto fare a Firenze ma che purtroppo non è riuscito a concludere.
Il 30 maggio, appena dopo la fine del campionato, il tecnico aveva spiazzato tutti dando le sue dimissioni dopo una stagione positiva con la conquista di un posto in Europa e il raggiungimento della semifinale di Conference League e con altri due anni di contratto in cui avrebbe potuto migliorare i traguardi già raggiunti. In molti pensavano che la motivazione fosse il suo possibile approdo all’Atalanta dopo l’addio di Gasperini ma invece il Palladino ha spiegato come non ci fossero più le condizioni per continuare il suo rapporto con la società per idee e visioni troppo diverse.

Raffaele Palladino racconta il saluto dei giocatori viola e la scommessa con Kean
Dopo le sue dimissioni, Palladino è stato contattato da tutti i suoi calciatori con cui in quell’anno era riuscito a creare un gruppo molto unito nell’affrontare sia i momenti belli, come i trionfi e i risultati sportivi positivi, sia nei momenti brutti e difficili della stagione sia da un punto di vista puramente calcistico ad uno umano per la vicenda che ha colpito Bove. L’ex allenatore viola ha poi confessato che le chiamate e i messaggi dei suoi giocatori e dei tifosi lo hanno molto commosso, fino alle lacrime, perché in un solo anno è riuscito a sentire un grandissimo affetto da parte di tutta la piazza viola.
Palladino ha poi voluto raccontare un segreto dietro all’impresa di riuscire a trasformare Moise Kean da un eterno talento mai sbocciato ad uno dei migliori attaccanti del campionato di Serie A e della Nazionale azzurra che nella stagione 2024/2025 è riuscito a segnare 25 gol, una scommessa fatta tra il ragazzo e l’allenatore che fissava la quota massima a 15. Insieme all’ex Juventus l’attacco viola avrebbe potuto vedere una delle sorprese di questo inizio di stagione, il brasiliano Giovane che il tecnico aveva chiesto come rinforzo ma su cui la società non ha voluto puntare.
