• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Esteri » Europa » SPILLO/ Il nuovo piano di Macron per salvare se stesso (ma non la Francia)

  • Europa
  • Esteri

SPILLO/ Il nuovo piano di Macron per salvare se stesso (ma non la Francia)

Nicola Berti
Pubblicato 15 Ottobre 2025
Emmanuel Macron e Mario Draghi all'Eliseo il 13 novembre 2024 (Ansa)

Emmanuel Macron e Mario Draghi all'Eliseo il 13 novembre 2024 (Ansa)

La manovra delineata ieri dal nuovo premier Lecornu ha il solo fine di mantenere Macron all'Eliseo. Ecco come funziona

“Salva Francia”? No: solo “salva Macron”. Lo schema di manovra presentato ieri al suo debutto parlamentare dal premier Sébastien Lecornu non è finalizzato ad affrontare la grave crisi finanziaria di Parigi, anzi: adotta programmaticamente una strategia del rinvio al 2027, quando Macron non sarà più all’Eliseo. Sarà il suo successore a riaprire intatti – o nel frattempo peggiorati – i dossier economico-finanziari che pesano sul Paese oggi.


SCENARI/ Le manovre di Steinmeier & co. per far rientrare Londra nella Ue


E il nuovo Monsieur le Président potrà addossare al predecessore tutti i problemi creati da Macron in dieci anni e in buona parte lasciato irrisolti dopo aver cambiato sette primi ministri. Nel frattempo Macron potrebbe ad esempio preparare la sua ascesa all’Onu, per rifondare un “ordine mondiale” di resistenza al trumpismo, magari “volenterosamente” appoggiato da Cina, India e Russia.


SCENARIO/ Sapelli: la realtà su Russia, Ucraina e Brics che l'Ue non riesce a vedere


Per raggiungere il suo personale obiettivo, l’ex banchiere di Rothschild eletto per due volte presidente ha costruito una sorta di “derivato politico”, attraverso un uso spregiudicato dei meccanismi istituzionali della Quinta Repubblica.

Un’operazione altamente speculativa sul piano politico-finanziario avrà bisogno solo del voto parlamentare una tantum al budget 2026 per realizzare il bingo per Macron. Nel frattempo tre aree politiche – lo stesso “campo macroniano”, la destra moderata gollista e soprattutto la sinistra moderata – vengono allettate a condividere un “future”: evitare rischiose elezioni legislative anticipate (con il Rassemblement National largamente primo partito nei sondaggi) e ridar vita al “fronte repubblicano” delle legislative anticipate del 2024 per preparare da posizioni di forza la sfida definitiva del 2027 contro la destra lepenista e la sinistra antagonista di La France Insoumise.


Macron e Merz a Zelensky: "Attento a tradimento Usa"/ Spiegel rivela call Ue: "Non lasciamo sola l'Ucraina"


Allora “vincerà il migliore”: basta che non sia Marine Le Pen (per ora impedita dai magistrati a ricandidarsi) oppure il delfino Jordan Bardella. Con il tifo più o meno silenzioso di molti in Europa.

L’operazione delineata ieri da Lecornu – il “monaco-soldato” di Macron – è di lettura perfino elementare. I socialisti hanno posto come prima condizione per votare la fiducia un intervento che possa reggere l’etichetta “congelamento della riforma pensionistica”. L’Eliseo glielo ha concesso, però in via solo temporanea (nei fatti soltanto per il budget 2026).

E la transitorietà del provvedimento è con buona evidenza la carta che Macron e Lecornu si preparano a giocare per tenere a bada i mercati sullo spread e la Ue nell’esame-parametri della manovra. Un tentativo di “rassicurare” tutti: la vera manovra “salva Francia” ci sarà, ma la farà il successore di Macron. Nel frattempo Lecornu ha annunciato la convocazione di una grande “conferenza nazionale” in cui le parti sociali cominceranno a studiare il problema, eccetera.

Nell’ipotesi di “voto di scambio” con i socialisti “responsabili” emerge d’altra parte un problema più sostanziale. Il congelamento della “Fornero francese” (varata 12 anni dopo quella italiana e non così pesante) verrà pagato – in parte, ma da subito – da chi è già pensionato: che vedrebbe da subito de-indicizzate le sue prestazioni per sospendere l’aumento dell’età pensionabile.

Lecornu Governo Francia
Sebastien Lecornu, Premier del Governo in Francia (ANSA-EPA 2025)

Per di più – a livello di indiscrezione fatta filtrare da Lecornu – un quarto di una manovra indicativa da 30 miliardi (metà di quella proposta un anno fa dal governo Barnier, nettamente più debole di quella “salva Italia” del 2011) farebbe leva su tagli ai servizi sanitari pubblici: a spese quindi di tutti i francesi, a cominciare da pensionati già penalizzati e pensionandi formalmente beneficiati. È evidente un primo effetto “partita di giro” con cui il “derivato Macron” si ripromette di far pagare ai francesi il prezzo della “stabilità” (la sua all’Eliseo).

Sempre ai socialisti Lecornu ha offerto ieri un altro “scalpo”: un prelievo patrimoniale straordinario. Ma non è la “tassa Zucman” che da settimane occupa le prime pagine in Francia, prospettando un prelievo secco del 2% su tutti i grandi patrimoni (sostenuto perfino dal neo-Nobel francese per l’Economia Philippe Aghion).

Il premier ha invece parlato – in termini tutt’altro che puntuali – di una tassa sulle “holding”, capogruppo aziendali (e molti poli francesi sono statali) o di tycoon individuali (“pochi felici”). La negoziabilità della tassa (certamente nel dibattito parlamentare) e la transitorietà appaiono le condizioni alle quali i gollisti potrebbero stare al gioco: anche se proprio in LR pare prendere forma una quasi-scissione fra il presidente Bruno Retailleau (contrario a Lecornu e alla sua manovra) e il capogruppo all’Assemblea nazionale Laurent Wauquiez. I neo-gollisti partecipano al governo con il ministro della giustizia Gérald Darmanin: che però si è autosospeso dal partito.

Può darsi che i francesi – ricchi e poveri – non intendano accettare di essere controparte del “future” lanciato del presidente che hanno rieletto tre anni fa. Può darsi che mercati, agenzie di rating ed eurocrati di Bruxelles non siano così accondiscendenti verso un Paese da cui tutti attendevano austerità e che invece sospende la riforma delle pensioni (e rimane capofila di una dispendiosissima corsa al riarmo europeo).

Ma se il governo Lecornu otterrà la fiducia sul budget 2026 – che entro fine anno farà ancora a tempo a essere manipolato ad hoc dai partner del “fronte repubblicano” – il gioco sarà fatto. E chissà se qualcuno ricorderà che con il riassetto pensionistico finirà sospesa l’unica vera riforma varata da Macron dal 2017, peraltro senza mai il via libera parlamentare, solo con l’uso dell’autocratico paragrafo 49.3 della costituzione gollista.

Se l’Italia del 2011 avesse risposto alla crisi dello spread con la spregiudicata arroganza mostrata oggi da Macron, le risate ironiche dell’allora presidente francese Nicolas Sarkozy verso il premier italiano Silvio Berlusconi sarebbero diventate volgari e feroci. Ma forse non è per caso che Sarkozy, martedì prossimo, sia atteso in carcere. Dovrà restarci in teoria un anno, dopo una condanna definitiva per fatti corruttivi.

Secondo i giudici parigini è stato il destinatario di finanziamenti illegali da parte del dittatore libico Muhammar Gheddafi. Che proprio in quell’estate 2011 fu colpito da un’operazione militare speciale della Nato e quindi eliminato per linciaggio (tutto con Sarkozy classica mosca cocchiera). Nel decollo dello spread italiano c’era anche, o soprattutto, questo. Oggi – anche se neppure i media italiani amano molto osservarlo – è tutto nel riallineamento dello spread francese a quello italiano.

In attesa di osservare se la Bce di Christine Lagarde sarà severa con il suo Paese come Jean-Claude Trichet lo fu con l’Italia nel 2011. E se Wall Street – ormai in partnership con Donald Trump – sarà più distratta di quanto lo fu quella di Barack Obama contro l’Italia di Berlusconi quattordici anni fa.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Economia FranciaSilvio BerlusconiChristine LagardeElsa ForneroNicolas SarkozyEmmanuel MacronRiforma Fornero

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Europa

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Europa

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net