Francia i socialisti si preparano ad un compromesso sulla patrimoniale, ipotesi aumento aliquota e base reddito tassabile, le previsioni di Hollande
Francia, il governo in vista del bilancio che dovrà coprire un ampio deficit dei conti pubblici, sta discutendo in merito alla possibilità di introdurre una nuova tassa patrimoniale che verrebbe imposta ai super ricchi, permettendo di rientrare così nei margini previsti dall’Ue. La proposta più accreditata al momento è quella della cosiddetta “Tassa Zucman” che prevede un prelievo del 2% su tutti i patrimoni superiori a 100 milioni di euro.
In base ai calcoli dell’economista che ha dato il nome alla misura, il provvedimento colpirebbe soltanto una minima parte dei cittadini francesi, concentrandosi solo su chi ha davvero una ampia disponibilità finanziaria, ma allo stesso tempo farebbe incassare allo Stato una somma tra i 15 ed i 20 miliardi di euro in totale.
L’ipotesi è ancora in discussione ed è sostenuta soprattutto dai partiti di sinistra, mentre sul lato più moderato, i socialisti stanno cercando un compromesso che possa far andare avanti il Paese cioè che possa sia da una parte risanare il bilancio sia dall’altra non danneggiare troppo gli investitori che con una imposta che andrebbe ad agire sulle partecipazioni e le plusvalenze potrebbero abbandonare gli investimenti sul territorio dirottandoli all’estero.

Hollande, socialisti dovranno trovare un compromesso sulla patrimoniale, obiettivo è risanare il bilancio
Francoise Hollande, ex segretario dei Socialisti e precedentemente anche leader del governo francese, ha anticipato al Financial Times che i colleghi del partito stanno studiando una soluzione per trovare un punto di incontro sulla tassa patrimoniale, che potrebbe far aumentare le entrate senza scontentare troppo i cittadini. La proposta secondo quanto dichiarato, sarebbe però molto più ampia di quanto ipotizzato con la tassa Zucman, perchè potrebbe arrivare al 3% su tutti i patrimoni superiori ai 10 milioni di euro, comprendendo quindi una enorme fetta di popolazione ma con alcune categorie esenti come le aziende a conduzione familiare.
Come ricorda il quotidiano finanziario, l’ex presidente già all’epoca del suo mandato aveva imposto una politica fiscale fatta di aumenti e nuove imposte, specialmente per i redditi più alti. Molte di queste misure, che poi sono state eliminate dopo l’elezione di Macron, avevano proprio come obiettivo i super ricchi ma anche le proprietà e le plusvalenze. In vista delle prossime elezioni, dopo il caos delle due mozioni di sfiducia al governo Lecornu, la strategia migliore, sarebbe quindi quella del compromesso, anche perchè la previsione per il futuro di Hollande, nonostante i partiti di destra siano favoriti nei sondaggi è stata quella di un ritorno della sinistra moderata perchè la fase radicalista si sta esaurendo.
