L'invio delle domande per il bonus mamme lavoratrici sono state prorogate. Si prospetta anche un aumento per l'anno 2026.
Manca sempre meno tempo per richiedere il bonus a favore delle mamme lavoratrici. La scadenza originaria è fissata a 40 giorni dalla pubblicazione della circolare (risalente al 28 ottobre), ma poiché il 7 dicembre cade di domenica e l’8 è festivo, il termine ultimo slitta a martedì 9 dicembre 2025.
L’incentivo è rivolto alle madri lavoratrici (sono escluse le collaboratrici domestiche) che hanno da 2 a 3 figli. Chi ha un contratto a tempo indeterminato e più di 3 figli potrà beneficiare dell’esenzione contributiva.
Come richiedere il bonus per le mamme lavoratrici nel 2025
L’invio della domanda relativa al bonus per le mamme lavoratrici può avvenire tramite diverse modalità: attraverso il portale ufficiale INPS, tramite CAF o patronati, oppure contattando il call center dedicato.
L’INPS precisa inoltre che, dopo l’invio dell’istanza, è possibile consultare i documenti presenti nell’archivio del sistema, con la possibilità di scaricarli o semplicemente leggerli.
Il valore dell’aiuto destinato alle donne è pari a 480€, erogati una tantum in un’unica soluzione. Per chi non ricevesse il contributo entro dicembre di quest’anno, il pagamento arriverà entro febbraio 2026.
Si ricorda infine che è indispensabile non superare l’ISEE di 40.000€, pena la decadenza immediata e automatica dal beneficio.
Incentivo in aumento
Il futuro del bonus per le mamme lavoratrici si prospetta più roseo. Salvo cambiamenti improvvisi, nel 2026 l’incentivo non sol dovrebbe restare, ma verrà anche aumentato di 20€ al mese, passando dunque a 60€.
Francesco Maria Chelli, Presidente dell’ISTAT, ha parlato alla Commissione bilancio del Senato stimando una platea di beneficiarie pari a 865.000, oltre che lo stesso vantaggio fiscale di sempre: il contributo non cumulerà con il reddito personale del soggetto.
Si ricorda inoltre che il beneficio sarà riconosciuto anche alle donne con un lavoro autonomo e purché risultino regolarmente iscritte alle casse professionali oppure ad un fondo pensionistico obbligatorio (conterà l’effettiva iscrizione e la continuità lavorativa).
Naturalmente il confronto si farà sempre con il periodo effettivamente lavorato, e senza l’iscrizione ad un fondo non sarà possibile ottenere il bonus in questione.
