Tatiana Tramacere, il legale di Dragos nega maltrattamenti. La criminologa Roberta Bruzzone invita la Procura di Lecce a valutare il procurato allarme
Tatiana Tramacere non è stata maltrattata da Dragos Ioan Gheormescu: a ribadirlo è il legale del 30enne a casa del quale è stata ritrovata la 27enne di Nardò, che era sparita a fine novembre. L’avvocato Angelo Greco, all’Ansa, ha riportato la posizione del suo cliente, quella dichiarata al colonnello del comando provinciale di Lecce: lui e la ragazza erano d’accordo e stavano conducendo una vita normale. L’allontanamento volontario era frutto della decisione della ragazza, che lo avrebbe confermato.
Il legale ha voluto così fare chiarezza dopo le dichiarazioni del padre di Tatiana, che in un’intervista aveva descritto la figlia «sofferente e senza forze» dopo il ritrovamento. Greco ha precisato che anche gli inquirenti avrebbero escluso l’ipotesi di un intento a malnutrirla da parte del ragazzo; infatti, hanno anche escluso l’ipotesi del sequestro di persona alla luce delle dichiarazioni rese dopo il ritrovamento.
TATIANA TRAMACERE ATTESA IN PROCURA
Nel frattempo, Tatiana Tramacere sta riallacciando i rapporti con parenti e amici. «Sta bene», ha assicurato il fratello. Nei prossimi giorni la Procura di Lecce potrebbe risentirla per raccogliere la sua versione dei fatti e chiudere l’inchiesta. Per ora resta in silenzio: ha soltanto fatto trapelare alcune parole al di fuori della sua cerchia. «Io non ho fatto niente», ha detto al carabiniere che l’ha ritrovata nascosta in un armadio.

Per la criminologa Roberta Bruzzone, andrebbe rivalutato il procurato allarme, perché la vicenda rischia di creare un precedente pericoloso.
Per Bruzzone è inspiegabile, al momento, il prolungato silenzio della ragazza nonostante i numerosi appelli della famiglia; non ci sono neppure ragioni per spiegare l’allontanamento. La psicologa forense al Corriere del Mezzogiorno ha espresso l’auspicio che dietro non vi sia la voglia di avere visibilità.
“LA MANCANZA DI EMPATIA DI TATIANA TRAMACERE”
La questione non è solo seria, ma anche costosa, visto che sono state utilizzate risorse pubbliche per ritrovarla. Inoltre, i due ragazzi erano a conoscenza delle ricerche in corso. Bruzzone si chiede se ci sia stata la perdita di contatto con la realtà o reale consapevolezza della situazione. Invece, su Dragos Ioan Gheormescu, la sua ipotesi è che sia stato «manipolato».
A colpirla, la «mancanza di empatia» nel non fermare la sofferenza dei familiari che temevano per le sue sorti. La Bruzzone ha concluso che alla ragazza di Nardò, che necessita ora di supporto psicologico, andrebbero addebitati i costi delle ricerche.
