Una donna 85enne, detenuta a San Vittore per aver occupato abusivamente un alloggio, è stata scarcerata poche ore fa nella giornata di oggi, giovedì 13 ottobre. La scarcerazione e quindi la sospensione della pena è stata disposta dal Tribunale di Sorveglianza di Milano nei confronti di un’anziana di 85 anni, non autosufficiente e di origine bosniaca, che aveva occupato abusivamente un appartamento a Milano.
Il caso di questa donna è stato portato all’attenzione della giustizia dall’associazione Antigone che, come riferisce TgCom24, aveva spiegato come “nonostante i ripetuti solleciti dell’istituto e un’istanza di scarcerazione, la signora è ancora ristretta in carcere” a San Vittore fino alla decisione di questa mattina. Come ha riferito l’associazione stessa, l’anziana era entrata in carcere a fine settembre e da allora aveva avuto necessità di un’assistenza personale e di una gestione sanitaria costante da parte delle altre detenute e degli operatori del carcere San Vittore. È intervenuto sul caso anche Franco Maisto, garante dei detenuti del Comune di Milano: come spiega TgCom24, recandosi in visita dall’85enne aveva riferito che “la signora non era in grado di dire quanti anni aveva, non si orienta nello spazio e nel tempo, non parla, è di una gracilità assoluta”, parlando di “pena da differire o sospendere”. E ha aggiunto: “È finita l’umanità di questi tempi. Nessuno l’ha proprio guardata in faccia, questa detenuta”.
85enne detenuta a San Vittore: “non è autosufficiente, ha bisogno di assistenza”
L’associazione Antigone ha parlato di questo caso spiegando che “nonostante il reato non sia di grande pericolosità sociale e la pena di brevissima durata, la donna è stata tuttavia condotta nel carcere del capoluogo lombardo” e, per giunta, “ad aggravare la situazione il fatto che la signora non è autosufficiente, richiedendo perciò un’assistenza personale e una gestione sanitaria costante” all’interno del San Vittore.
L’anziana 85enne si trovava ai domiciliari per scontare la condanna definitiva a 8 mesi, ma dopo che un controllo non l’aveva trovata in casa, la procura di Milano aveva stabilito di revocare il decreto di sospensione dell’esecuzione della pena. E così, a fine settembre, la donna 85enne era tornata nella cella a San Vittore. Su questo caso l’associazione Antigone ha posto l’attenzione sulla “questione centrale della residenza, che impedisce una vera e propria presa in carico da parte dei servizi, lasciando al penitenziario l’onere di gestione residuale”. Fino al 30 giugno 2022, infatti, i dati mostrano che il 2% dei detenuti in Italia ha più di 70 anni, come riferisce l’associazione. Un dato che, secondo il presidente di Antigone Patrizio Gonnella, deve puntare l’attenzione sulla “loro condizione e, dinanzi pene brevi da scontare o residue, è fondamentale trovare alternative alla detenzione“.