Aborto, il ddl di Crisanti (Pd) e M5s bocciato dalle ostetriche: "Insuperabili criticità, non possiamo sostituire medici". FNOPO rivela la clamorosa gaffe
Non solo è già naufragato il progetto di legge di Andrea Crisanti sull’aborto, ma il senatore del Pd ha anche scatenato la dura reazione delle ostetriche, che pianificava di coinvolgere, affidando a loro l’interruzione di gravidanza, sia farmacologica sia chirurgica, per risolvere il problema dell’obiezione di coscienza dei medici e aumentare l’accesso ai servizi.
Il microbiologo, che dopo la pandemia ha intrapreso la carriera politica, insieme alla collega M5S Elisa Pirro, ha presentato un disegno di legge per ampliare le competenze delle ostetriche, includendo anche la possibilità di praticare aborti. La convinzione dei firmatari è che così migliorerebbero i servizi per le donne e l’aborto sarebbe più accessibile, visto che molti ginecologi negli ospedali pubblici sono obiettori di coscienza.
ABORTO, OSTETRICHE BOCCIANO IL DDL PD-M5S
Stando a quanto ricostruito da La Verità, Crisanti era convinto che la categoria sarebbe stata favorevole alla sua proposta; invece la reazione è stata opposta, perché la FNOPO (Federazione nazionale degli ordini della professione ostetrica), che rappresenta circa 22 mila ostetriche, ha risposto ufficialmente criticando duramente la proposta.
Infatti, la presidente Silvia Vaccari, in una lettera, ha spiegato di non essere stata realmente coinvolta nel progetto legislativo, di essere contraria e completamente estranea all’iniziativa legislativa e di aver riscontrato «insuperabili criticità» di tipo legale e professionale; ha anche chiarito che le ostetriche non possono svolgere mansioni chirurgiche, perché questo è compito esclusivo dei medici, secondo quanto stabilito dalla legge italiana e previsto dalla formazione universitaria attuale.
Peraltro, la proposta di legge è apparsa come un tentativo di aggirare l’obiezione di coscienza dei medici, che è un diritto previsto dalla legge 194; ma l’obiezione non blocca l’accesso all’aborto in Italia, perché è comunque garantito dalla legge.
LA CLAMOROSA GAFFE DI CRISANTI
Ma non è finita qui, perché Vaccari ha rivelato di essere stata contattata da Crisanti nel settembre dell’anno scorso proprio in merito ai contenuti di questo provvedimento, «presupponendo che potesse incontrare il nostro favore». Dopo aver esaminato approfonditamente gli aspetti tecnici e giuridici della proposta, hanno concluso che ci sono «insuperabili criticità» tali da non dover neppure consigliare emendamenti.
Visto che non c’erano state altre interlocuzioni, Vaccari aveva considerato superata la questione, fino a quando non le è stata notificata la conferenza stampa. Nella lettera, oltre a negare che le ostetriche abbiano offerto «un’immediata disponibilità degli iscritti», ha ricordato che l’ordinamento universitario impedisce che i medici chirurghi vengano sostituiti da altri sanitari nei loro compiti, che possono essere simili ma non intercambiabili.
La FNOPO ha comunicato alla Commissione Affari sociali e sanità del Senato la sua estraneità e contrarietà al disegno di legge.