Abu Mazen condanna Hamas: "Rispettate l'accordo e consegnate le armi, creazione di due Stati con sovranità dell'ANP unica soluzione per una pace duratura"

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen, ha rilasciato una intervista esclusiva al Corriere della Sera, nella quale ha parlato della situazione a Gaza, ringraziando il presidente Trump per aver raggiunto l’accordo sul cessate il fuoco con Israele ma soprattutto condannando Hamas per le azioni compiute dopo l’inizio della tregua, in particolare le esecuzioni di cittadini, avvenute in piazza, che definisce “una grave violazione dei diritti umani e un attentato allo Stato di diritto“.



Queste azioni, come sottolinea, nono solo costituiscono un ostacolo al raggiungimento della pace e dell’unificazione delle istituzioni statali, ma rappresentano anche una chiara volontà da parte dell’organizzazione di mantenere il controllo sul territorio, impedendo anche le operazioni di ricostruzione. Pertanto l’appello ufficiale è stato quello di consegnare le armi e accettare le condizioni previste e procedere subito, non solo con il disarmo, ma anche con l’abbandono di ogni ruolo nel governo di Gaza, rispettando gli impegni internazionali già riconosciuti anche dall’Olp.



Sfollati palestinesi per le vie di Khan Younis, Striscia di Gaza, 5 ottobre 20215 (Ansa)

Abu Mazen: “Due Stati unica soluzione per una pace duratura, ANP è autorità sovrana su Gaza”

Abu Mazen, nell’intervento con il Corriere della Sera ha illustrato il piano dell’ANP per il futuro di Gaza, sottolineando la necessità di ristabilire i collegamenti con la Cisgiordania e fermare le azioni da parte di Israele che ostacolano la creazione dei due Stati. Una soluzione, con unica autorità sovrana dello Stato di Palestina, che secondo il presidente sarebbe l’unica valida per ottenere una pace duratura, anche accettando una fase di transizione che prevede la presenza di forze internazionali di stabilizzazione alle quali potrebbe partecipare anche l’Italia.



In previsione di una nuova stabilità e del ripristino di buoni rapporti con Israele, l’ANP starebbe anche portando avanti una serie di riforme delle istituzioni, soprattutto per favorire la nascita di uno Stato democratico e non militarizzato, con regolari elezioni dopo la guerra e una costituzione provvisoria. Tra le novità, come previsto dalle revisioni internazionali, c’è anche l’abolizione di pagamenti alle famiglie dei martiri e un progetto di rinnovo dei programmi educativi, che aderiranno agli standard proposti dall’Unesco.