L'allineamento delle accise tra benzina e gasolio comporterà delle entrate maggiori per lo Stato, penalizzando gli automobilisti.
L’allineamento sulle accise per la benzina e il diesel potrebbe celare delle illusioni e dei costi ingenti a carico degli automobilisti. Dalla Relazione Tecnica in Bilancio si evince una spesa media (e spropositata) di ben 650 milioni di euro.
Dal 1° gennaio del prossimo anno, 2026, le tasse sulla benzina potrebbero esser allineate a quelle del diesel, comportando però degli squilibri significativi. Chi guida un veicolo a gasolio infatti, subirà un aumento dei prezzi importante.
Gli effetti sulle accise allineate tra benzina e diesel

Gli effetti sull’allineamento delle accise tra la benzina e il diesel, sono chiari (almeno dopo aver visto i dati estrapolati dalla relazione tecnica). Un equilibrio che di per sé sa di beffa e illusione.
La verità è che la manovra sarebbe stata finalizzata per un’entrata finanziaria più sostanziosa nelle casse dello Stato, dato che il gasolio viene utilizzato in larga scala rispetto alla benzina (soltanto l’anno scorso 24 milioni di tonnellate rispetto alle 8,6).
A voler desiderato questo “equilibrio” è stata la sinistra, che da anni mira pareggiare le accise tra i due carburanti. Mentre il centrodestra ha chiarito i motivi di questa rivisitazione, specificando come si tratti di un’esigenza legata a far quadrare i conti pubblici.
Gli esclusi dall’aumento e le eccezioni
A restare esclusi dagli aumenti sono due categorie particolari, gli autotrasportatori e i tassisti. Entrambi potranno giovare di un maggior credito d’imposta, riducendo di fatto il gettito fiscale all’Erario, portandolo a 450 milioni di euro e nel 2033 attestarsi ad una cifra poco sotto i 270 milioni.
In verità ci sarebbero altre 2 eccezioni che possono contare sull’esenzione dall’aumento del gasolio, e si tratta delle aziende che acquistano gran parte di miscela per gli idrocarburi liquidi, e degli agricoltori.
Presso le stazioni e i distributori di servizio ci saranno degli appositi fondi, che dovranno essere ben distribuiti a favore delle categorie esentate dall’aumento, potendo giovare invece di un credito maggiore per abbattere le tasse.
