Gli affitti brevi nell'estate 2025 hanno segnato i primi cali. Le motivazioni sono da ricondurre ai prezzi a notte e ai nuovi adempimenti.
Durante l’estate 2025 gli affitti brevi hanno registrato un calo in gran parte del nostro territorio italiano. Dalle prime analisi ISTAT si evince un minor domanda, anche a causa dell’incremento dei costi “per notte”, passati da 154€ a 167€.
Ma non è soltanto l’aumento del prezzo ad aver contribuito alla riduzione, ma quasi sicuramente le minori adesioni dei B&B per via delle nuove regole sugli affitti brevi (con più obblighi e adempimenti burocratici).
L’analisi AirDNA sugli affitti brevi dell’estate 2025
Gli affitti brevi in Italia nell’estate 2025 hanno registrato dei dati “negativi”. Nei primi 3 mesi del periodo più caldo dell’anno, tra giugno e agosto, ci sono stati 10.000 annunci in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (per poi registrarne 14.000 in meno nel solo mese d’agosto).
É importante specificare che non è un dato omogeno sull’intero Paese, perché poi l’analisi cambia da Regione a Regione. Ad esempio la Sardegna non ha registrato né numeri più positivi ma neppure negativi, mantenendo il trend dell’anno scorso.
A far meglio invece la Puglia, che ha potuto contare su più presenze anche grazie a dei costi più bassi, al contrario della Liguria che invece ha registrato un calo importante.
Numeri alla mano
Anche il costo delle tariffe per notte dipendono dal territorio in cui si alloggia. In Emilia Romagna c’è una media di 130€, in Toscana invece si possono raggiungere anche i 200€.
Il presidente dell’Aigab, Marco Celani, ha spiegato che stanno cambiando anche le abitudini e le filosofie di pensiero, gli italiani piuttosto che spendere per restare in Italia preferiscono viaggiare all’estero e optare per destinazioni come la Spagna oppure la Grecia.
Un’altra motivazione potrebbe essere il disincentivo a causa della normativa fiscale, che è passata al 26% piuttosto che al 21%.
Ancora cali sulla tipologia di vacanza, dove il mare è passato “in secondo piano”, mentre le montagne hanno mostrato un maggior interesse.