Un proprietario di casa che mette in affitto la sua casa a canone concordato ha importanti sconti e vantaggi fiscali.
I proprietari di casa che vogliono mettere in affitto una casa usufruendo della formula a canone concordato, godono di vantaggi fiscali importanti, ma anche il futuro inquilino ha i suoi interessi, specialmente economici visto che pagherà un canone annuo inferiore all’ordinario.
La formula in questione è destinata soltanto alle unità immobiliari abitative, escludendo dunque gli immobili di un’azienda oppure i locali adibiti ad uffici. Seguono tuttavia, delle regole specifiche qualora il canone concordato riguardasse gli affitti transitori o gli studenti iscritti all’Università.
Un affitto a canone concordato ha davvero i suoi vantaggi?
Un immobile messo in affitto a canone concordato ha indubbiamente i suoi vantaggi fiscali, tuttavia il proprietario che intende usufruire di questa formula deve conoscere le regole per poterlo applicare senza alcun tipo di problema.
Al di là del regime più conveniente per affittare casa, in base al tipo di contratto è necessario sottostare a delle regole: nel caso di una locazione per studenti all’Università il contratto deve durare almeno 6 mesi e finire entro i 3 anni (alla scadenza si può rinnovare); per gli affitti temporanei la durata massima è pari a 18 mesi, mentre gli alloggi abitativi tradizionali la durata minima deve ammontare ad almeno 3 anni.
Alcuni aspetti vanno poi chiariti soggettivamente, in base nello specifico agli enti ubicati nel territorio in cui si è residenti.
Sconti applicabili al canone concordato
I proprietari che intendono affittare con il canone concordato risparmiano un po’ di soldi in tasse. In primo luogo l’aliquota prevede una percentuale agevolata al 10% (anziché l’ordinario 21%), e poi è previsto uno sconto pari al 30% sui conteggi da effettuare versare la tassa di registro.
Anche l’Irpef gode di due tagli importanti: il primo del 5% e il secondo di un altro 30%, riducendo le tasse e ottenere – con maggior probabilità – un conguaglio fiscale in positivo.
Il futuro conduttore – oltre a garantire un canone senza rialzi annuali e una rata più bassa – può ricevere delle detrazioni Irpef importanti: 495,80€ complessivi qualora l’ISEE fosse più basso o massimo 15.493,71€, mentre 247,90€ qualora la cifra fosse più alta (ma entro i 30.987,41€).
I Comuni italiani hanno la facoltà di garantire anche più benefici e a propria discrezione, ad esempio far pagare ai titolari delle abitazioni una aliquota IMU agevolata.