La trasmissione Linea di Confine torna sul caso di Alessia Pifferi: cose'è successo dalla morte di Diana, alle accuse contro la legale Alessia Pontenani
La trasmissione Linea di Confine, giunta alla sua 15ª puntata – in onda questa sera a partire dalle ore 23:35, sempre su Rai 2 con la conduzione di Antonino Monteleone – si occuperà del triste caso di Alessia Pifferi, la 37enne condannata in primo grado all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la piccola figlia Diana, abbandonata per sei lunghi giorni a casa: un caso piuttosto noto e sul quale si è aperto – oltre che, ovviamente, il processo d’Appello chiesto e ottenuto dalla difesa di Alessia Pifferi – anche un caso collaterale, collegato alle presunte false dichiarazioni da parte della sua legale, la dottoressa Alessia Pontenani, e delle psicologhe che per prime visitarono la 37enne.
Per capire nel dettaglio tutto quello che verrà raccontato questa sera a Linea di Confine, è certamente utile ripartire dall’inizio, tornando a quel 20 luglio 2022, quando Alessia Pifferi lanciò l’allarme per la morte della piccola figlia Diana: la donna raccontò, in quell’occasione, che era rimasta fuori casa qualche giorno – precisamente sei, come si scoprirà più tardi – e che la piccola era stata affidata a una babysitter; salvo poi contraddirsi poco dopo, quando gli inquirenti chiesero le generalità della sedicente babysitter, e durante l’interrogatorio successivo il quadro completo venne alla luce.
La procura, infatti, ha scoperto che Alessia Pifferi avrebbe lasciato più volte la bimba sola per diversi giorni, ammettendo che quella volta si era concessa una breve vacanza con tale Angelo Mario D’Ambrosio e che mai si sarebbe immaginata che la piccola sarebbe morta: a Diana, la 37enne ammise di aver lasciato – e furono effettivamente ritrovati – alcuni biberon di latte e un paio di bottigliette di acqua e tè; mentre l’autopsia appurò che nel suo stomaco c’erano tracce di pannolino, tali da far pensare che, morendo di stenti, Diana abbia provato a mangiare quello che aveva trovato a portata di mano.
Da Alessia Pifferi al caso contro Alessia Pontenani: la legale accusata di favoreggiamento per la perizia sulla donna
Come abbiamo già anticipato, recentemente Alessia Pifferi è stata condannata in primo grado all’ergastolo, ma nel frattempo i suoi legali hanno fatto ricorso portando come prova una perizia psichiatrica che attesterebbe nella 37enne un deficit mentale e un QI di appena 40: secondo le psicologhe che l’hanno visitata, sarebbe appena in grado di scrivere il suo nome e formulare frasi compiute usando termini semplici; il tutto con l’obiettivo – da parte della difesa di Alessia Pifferi – di ottenere uno sconto di pena o una misura alternativa al carcere per la 37enne.
Proprio questa perizia è stata ampiamente contestata durante il primo grado di giudizio, con la pubblica accusa che ha basato la sua requisitoria sul fatto che Alessia Pifferi avrebbe agito per egoismo e disinteresse nei confronti della figlia, dissimulando poi, nei mesi e anni successivi, la sua reale condizione psichiatrica per ottenere – appunto – uno sconto di pena: per questa ragione, il PM ha chiesto il rinvio a giudizio per Alessia Pontenani e le due psicologhe che hanno firmato la perizia, accusandole di “favoreggiamento, false dichiarazioni all’autorità giudiziaria, falsa testimonianza, falso in atto pubblico e falso commesso da incaricati di pubblico servizio”.
