Alessia Pifferi, il pm in aula: “Recita con arroganza”/ “Pensa solo a se stessa, voleva essere una diva”

- Giovanna Tedde

Processo Alessia Pifferi: il pubblico ministero De Tommasi, nella sua requisitoria, ha definito l'imputata una bugiarda egocentrica con il sogno di essere una diva. Chiesto l'ergastolo

Alessia Pifferi e il pm Francesco De Tommasi in aula (Foto: Ore 14) Alessia Pifferi e il pm Francesco De Tommasi in aula (Foto: Ore 14)

Fase cruciale nel processo a carico di Alessia Pifferi, la 38enne accusata dell’omicidio della figlia di 18 mesi morta di stenti in casa a Milano dopo essere stata lasciata sola per una settimana. Abbandonata, secondo l’accusa, con premeditazione e senza alcuno scrupolo per vivere una vita al riparo dalle responsabilità dell’essere madre. Nel corso della sua requisitoria, il pubblico ministero Francesco De Tommasi non ha fatto sconti nel descrivere l’imputata come una bugiarda “egocentrica” che “pensa solo a se stessa”, una donna lucida e capace di progettare la sua esistenza senza preoccuparsi dei bisogni della sua bambina e con un grande sogno: “Voleva essere una diva“.

Il pm ha chiesto l’ergastolo senza attenuanti, convinto che la morte della piccola Diana sia stata cercata dalla madre nel contesto di un delitto premeditato. Alessia Pifferi è una persona che ha sempre mentito, che in questo processo ha recitato una parte, lo ha fatto con arroganza, come forma di egocentrismo. E lo dico a ragion veduta, e ne avete avuto conferma quando, in sede di dichiarazioni spontanee, anziché limitarsi a rivolgersi alle uniche persone che oggi sono chiamate a decidere della sua vita, e siete voi, si è rivolta a tutta Italia. E lo ha fatto tradendo quello che probabilmente è stato da sempre il suo desiderio più recondito, più nascosto, quello di essere una diva, un’attrice, di essere una persona al centro dell’attenzione“.

Alessia Pifferi, l’avvocato Pontenani: “In appello rifaremo perizia, dottor Pirfo aveva preconcetti”

L’avvocato che assiste Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, ha dichiarato quale sarà la mossa in appello: “Rifaremo la perizia” dopo quella che in primo grado è stata affidata allo psichiatra Elvezio Pirfo e che, contro le previsioni della difesa, ha demolito l’ipotesi di un disturbo mentale dell’imputata. Secondo la perizia Pirfo, infatti, Alessia Pifferi è lucida e capace di intendere e volere, non ha alcun problema né deficit cognitivo come invece sostenuto dal suo legale e dai consulenti di parte.

In appello rifacciamo la perizia con un collegio peritale, senza dottor Pirfo che evidentemente aveva dei preconcetti, perché la documentazione la doveva trovare lui, mica io. Lui avrebbe potuto farlo molto più facilmente e molto più velocemente di quanto ho fatto io“. Nelle sue dichiarazioni spontanee in aula, durante la recente udienza del processo che si celebra a suo carico in Corte d’Asssise a Milano, Alessia Pifferi ha dichiarato di non aver mai voluto uccidere la sua bimba: “Io non ho mai voluto far del male a mia figlia, non l’ho ammazzata. Non ci ho mai pensato, non mi è mai passato per la mente, non è stata una cosa premeditata, mai potevo pensare che potesse accadere una cosa del genere alla mia bambina Diana. Davanti a tutta Italia voglio ribadire che non ho mai pensato né mai premeditato che potesse accadere una cosa così orribile a mia figlia, e vorrei che sia chiaro a tutta Italia (…). Non sono un’assassina né un mostro, sono solo una mamma“.

 

 





© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Milano

Ultime notizie